Non sono riuscita a farvi gli auguri di Natale, ma quelli di Buon Anno non possono mancare. Non so il vostro, ma il mio è stato un anno faticoso, di quelli che, quando stanno per finire, non sei per niente triste,anzi, non vedi l'ora. Come se la fine portasse con sé tutto quello che non vorresti più sentire, vedere, ricordare: la superficialità, l’indifferenza, la falsità, l’ipocrisia, la stupidità, l'ignoranza, la codardia. Il coraggio rende liberi!
Quest’anno più che mai vorrei bruciare il vecchio per lasciare spazio al nuovo. Un nuovo che non so cosa sarà, ma so che cosa non sarà mai più. Se dagli errori si impara, quest’anno ho imparato molto, e vorrei ripartire da qui.
Vi lascio con una ricetta che spero sia anche un augurio per un futuro migliore. A tutti coloro che concepiscono il cibo come una forma d’amore, lascio un piatto vegano perché l’amore ha tante forme, ma nasce sempre dall’amore per sé stessi, fino all’amore universale.
La ricetta di oggi a me è piaciuta moltissimo, quindi spero che la proverete! Forse a qualcuno il cibo vegano, in particolare, seitan e affini, potrà sembrare poco allettante, non sempre gustoso. In realtà la cucina vegana se preparata bene è anche molto sfiziosa, e ricca di sapori inusuali, e questo a me personalmente piace molto. Il seitan per esempio lo preparo in tantissimi modi gustosi, anche se non lo mangio molto spesso essendo un concentrato di glutine preferisco mangiarlo solo ogni tanto, di solito a Natale lo preparo sempre perchè si presta ad essere accompagnato con salse più elaborate, come quello di oggi.
Il problema che riscontro quando mi capita di mangiare in giro piatti vegani, in qualche ristorante intendo, è che spesso non sono presentati benissimo, e questo non è mai un buon inizio, soprattutto per chi si avvicina a questo genere di cucina per la prima volta, e tante volte si riduce a preparare o finte frittate o polpette, o tortini, e anche questo genere a me non piace tantissimo, mi dà l'idea di mettere insieme le cose un pò per mangiarle in qualche modo :)
Quando invece si ha la fortuna di imbattersi in qualche piatto ben preparato, diventa spesso un occasione per conoscere qualche ingrediente diverso, spezie inusuali, cereali spesso troppo trascurati e via dicendo, allora il piatto vegano diventa veramente un piacere.
Certo mangiare vegano richiede un po’ di organizzazione, questo si, non basta aprire il frigo e accontentarsi di qualcosa di già pronto, questo non farà apprezzare particolarmente il genere. Ci vuole un po’ di tempo, dedizione e curiosità. La ricetta di oggi non è niente di complicato, ma questa salsina sfiziosa e profumata vi farà venire la voglia di raccoglierla tutta con della polenta grigliata. E' un piatto perfetto per le feste, o per qualche occasione speciale. Provatelo, sono sicura che piacerà a tutti, vegani e non.
La ricetta di oggi è semplicissima, quindi non ci sono molte spiegazioni da dare. Un pesto che al posto del basilico prevede il broccolo fiolaro, una versione invernale possiamo dire delle mille versioni della pasta al pesto. Ho voluto fare un’ esperimento, ma la pasta col broccolo fiolaro è buonissima anche preparata come fareste con quella con le cime di rapa, anzi, direi che è veramente deliziosa,
Ma la versione con il pesto è interessante sia per il sapore, sia per una questione più salutistica, diciamo così perchè una cottura velocissima ne preserva il profumo, le vitamine e i Sali minerali, ed ecco spiegata l’origine di questo pesto. E se decidete di provarlo, ricordate che il broccolo fiolaro. dà il meglio di sé dopo le gelate, quando i sapori si concentrano e risulta così saporitissimo.
Una pasta buona e salutare che prevede delle tagliatelle preparate con sola farina di farro integrale ed acqua. Tutto qua, non ho altro da aggiungere, ve l’avevo detto che il piatto era molto semplice. Se siete vegani omettete il parmigiano, sarà un ottimo piatto, magari con l’aggiunta finale di un po’ di lievito secco. Non resta che assaggiare!
Cosa posso dire di questa crema? È talmente buona che direi solo provatela. Veloce, facile, buonissima e rigorosamente vegan! Per me è molto più buona della crema al cioccolato classica, che peraltro non piace proprio, quindi sono felicissima di aver sperimentato questa versione e di aver trovato la crema al cioccolato che fa per me. L’occasione si è presentata quando l’azienda Alpro mi ha proposto di testare alcuni suoi prodotti così ho preso la palla al balzo e con il latte di soia Alpro ho finalmente provato la crema al cioccolato che volevo preparare da tantissimo tempo. Per me è stata una vera rivelazione. Non sono un’amante dei dolci e ultimamente non ne preparo spesso, se non quando sono certa di avere qualcuno che li mangi. Con la cucina vegan è un po’ più complicato perché non tutti la condividono. Ma con questa crema devo dire che non ho avuto problemi e soprattutto ho scoperto qualcosa che piace tanto a me, ed ogni tanto ci sta. Quindi da oggi in poi solo crema al cioccolato vegan a casa, tanto ha già messo tutti d’accordo. Mi è piaciuta talmente tanto che ne ho regalato un barattolo anche ad un’amica che da un po’ è diventata vegana. Ecco, così la ricetta che mi hai chiesto la trovi qui! E se proprio volete un dessert totalmente irresistibile, provatela con della panna montata, però di cocco!
Forse non tutti conoscono il broccolo fiolaro, o broccolo di Creazzo, un prodotto tipico veneto che si coltiva principalmente nella provincia di Vicenza. Però se vi capita di trovarlo al banco del mercato, consiglio un assaggio. Si può preparare in tanti modi, semplicemente ripassato in padella, accompagnato magari da una buona polenta e del formaggio, oppure si può farne un condimento per la pasta, si può usare sulla pizza come i friarielli, si possono fare delle ottime torte salate, insomma, si può fare di tutto. E’ un prodotto di questa stagione, quindi approfittiamo di tutto quello che possiamo per variare le verdure. Oggi vi propongo un semplicissimo risotto di broccolo Fiolaro, però invece di utilizzare la verdura sbollentata e tritata, ne ho fatto una crema per rendere il piatto più morbido senza dover necessariamente mantecare aggiungendo altro. Le foglie e i germogli più teneri li ho cotti in pentola a pressione, pochissimo tempo sul cestello per conservarne tutto il sapore e il più possibile i principi nutritivi. Ovviamente ho usato la Pentola a pressione Clipsò+precisiondiLagostina che mi permette di regolare la pressione a seconda dei cibi che devo cucinare. E’ favolosa per le verdure, ne conserva il colore, esalta il sapore e non disperde i principi nutritivi! E soprattutto, è velocissima! E poi, sempre con la pentola a pressione ho preparato anche il risotto. E se avete qualche riserva, il risotto con la pap lo consigliano anche i migliori chef!
Ancora una ricetta sana, di quelle che piacciono a me. Non starò a dilungarmi sul concetto di sano perché probabilmente non finirei più. Diciamo che sano è anche vario, e partendo da questo presupposto, variare i cereali a tavola è un’ottima abitudine. Qualche volta magari ci sono le buone intenzioni ma non vengono le idee, così ve ne do una semplice ma golosa, perché si sa che tuto quello che ricorda anche solo vagamente una polpetta piace sempre :) Come sempre largo alla fantasia e a tutte le modifiche possibili ed immaginabili che vi possono venire in mente. Quello che mi interessa è il concetto di polpetta o crocchetta, senza uova, quindi in versione vegana.
Per preparare delle crocchette gustose e croccanti, non è necessario nemmeno friggerle, questo ormai lo sanno tutti. Se poi abbiamo delle pentole antiaderenti come quelle della linea Tempra di Lagostinaè ancora più facile, perché volendo non servirebbe nemmeno l’olio, ma io ce lo metto perché non sono una fanatica del senza grassi in assoluto. La giusta quantità d'olio evo fa bene e ci vuole, poi ognuno se la vede a modo suo.
Della pentola che posso dire? Un aiuto irrinunciabile in cucina, poi per chi è sostenitore dell’eco come me, posso aggiungere che i nuovi materiali sono studiati per essere assolutamente rispettosi dell’ambiente e della salute. Quindi il concetto di sano si estende dal cibo alla padella...dalla A alla Z, più sicuro di così!
Oggi una ricetta di quelle che piacciono tanto a me. Malgrado nel blog i dolci non manchino, in realtà io non sono una gran golosa, adoro preparare i dolci, ma non amo molto mangiarli, con poche eccezioni. Questo se parliamo di pasticceria classica. Ma se parliamo di pasticceria “senza” allora la storia cambia, perché i dolci “senza” mi piacciono un sacco! E soprattutto i biscotti! Ma senza cosa? Direte voi. Senza burro principalmente, senza farina 00, senza zucchero raffinato, anche senza uova. Contro tutti quelli che sostengono che non sanno di niente, io dico che sono buonissimi. Hanno un sapore diverso dai dolci classici, certo, quello si, ma perché dovrebbero essere necessariamente meno buoni? Dipende sempre dai gusti personali. Io mangio biscotti “senza” fin da piccola, evidentemente mi piacciono proprio, sennò chi me lo faceva fare di rinunciare a merendine, frollini, snacks di ogni tipo proprio quando avrei potuto mangiarli senza troppi sensi di colpa? Qualche volta li mangiavo certo, ma preferivo sempre comunque i miei biscotti naturali, forse allora un po’ impopolari, oggi meno, visto che di alimentazione e cibi naturali ormai si parla tanto. Quindi ecco la versione casalinga dei miei biscotti “senza”. Non sto a dirvi che sono buonissimi, certo non possono essere paragonati ad una frolla burrosa o roba simile, ma chi mangia naturale sono sicura che non ha bisogno di essere invogliato da quantità di burro o zucchero. Quindi semplicemente vi lascio la ricetta, se siete curiosi e amate il rischio, potreste anche cadere in tentazione e fare qualche scoperta sorprendente, chissà…
Avete per caso dei porcini che proprio non sapete come utilizzare? Eh lo so, di solito avanzano sempre in cucina. Niente paura oggi vi racconto come riciclare degli ottimi porcini freschissimi e profumati :-)
Non vorrete mica fare il solito risotto, le solite tagliatelle o magari i soliti tortelli vero? No no, oggi andiamo alla ricerca di qualcos’altro: che ne direste di una minestra di orzo e porcini? Beh certo, verrebbe buonissima anche con dei funghi misti ovviamente, solo che io avevo questi. Avevo però anche delle castagne che quest’anno sono una rarità (almeno quelle italiane) causa clima e parassiti vari, così direi che ne è venuto fuori un piatto decisamente prezioso! E oltre che prezioso anche buonissimo, e meno male aggiungerei altrimenti ci pensate che spreco di materia prima? ;) Cosa posso dirvi di questa minestra se non che è un toccasana per la salute? Innanzitutto per l’uso dell’orzo che non dovrebbe mai mancare nella dieta come alternativa alla pasta, non sto a spiegarvi i motivi perché credo siano chiari a tutti, ma anche perché i funghi sono una fonte di vitamina B12 (prodotta dai batteri del terreno, non dal fungo in sé) e per chi è vegetariano e vegano non è un aspetto da sottovalutare visto che non si trova in nessun alimento di origine vegetale. Largo ai funghi quindi, quando ci sono mangiamoli, facciamo questo sforzo;) E mi raccomando, non lavateli mai sotto l’acqua, ma spazzolateli con cura e puliteli con un panno umido eliminando la terra…
Una ricetta semplice semplice, ma che mi piace moltissimo.
Non c’è molto da raccontare, di un pesto si tratta, niente di più niente di
meno, però è delizioso. E ho pensato che forse non a tutti verrebbe in mente di
recuperare le foglie del sedano, ma perché buttarle! A parte che ci sono vari
modi per utilizzarle...comunque, questo è proprio sfizioso!
Insomma, non lo so, forse è la
scoperta dell’acqua calda, forse non vi dico niente di nuovo, ma se qualcuno
non lo conoscesse, consiglio vivamente di provarlo. Delicatissimo ma saporito e
se vi viene in mente qualche variante perché no? si può sperimentare. Io vi
lascio la mia versione, che ho accompagnato a fette di pane nero e ad un’altra
salsa ai peperoni. E’ bastato poco per mettere insieme una cena: pane buono, qualche salsina, contorni di verdure, magari un formaggio vegan, un bicchiere di vino e un po’ di chiacchiere.
Con le foglie del sedano poi ci ho fatto anche una minestra di porcini, ma sarà oggetto di un altro post...
La ricetta di oggi sa di spezie, è calda e avvolgente,
decisamente buona. Quest’estate ho usato molto i profumi dei piatti indiani, mi
piacciono, e per rendere originale e diverso un piatto di lenticchie non ci
vuole poi molto. Vabbè, io ho una passione per le lenticchie, mi piacciono in
tutti i modi, e dato che ne mangio parecchie sperimento ricette diverse. Chi è
vegetariano è più audace con spezie ed
ingredienti particoalri, per dare più
varietà ai sapori, per integrare ciò che manca nella dieta e via dicendo, quindi
è sempre una scoperta. Poi d’estate la voglia di viaggiare ci porta a
sperimentare di più. Certo ora l’estate è decisamente finita, ma il profumo del
dhal di lenticchie di sicuro mi accompagnerà fino alla prossima, è uno di quei
profumi che scalda e fa venir voglia di sedersi intorno ad un tavolo a
chiacchierare. Quindi ve lo propongo come l’ho preparato io, sapendo però che
nella ricetta originale si usa il burro chiarificato, mentre io avendone fatto
una versione vegana ho usato l’olio e aggiunto un cucchiaio di panna di soia
per dare più cremosità. Non dimenticate il pane, quello che preferite, ma a volontà!
Oggi vi propongo una ricetta fusion, di quelle che prendono
qualche elemento della cucina più o meno tradizionale e lo elaborano con quello
della cucina di qualcun altro. A me piace molto la cucina giapponese, mi piace
il gusto umami per intenderci, quel sapore sapido e dall’aroma particolare che caratterizza molti piatti orientali. Sono riuscita a trovare dei bellissimi Bok
choy, così non ho resistito all’idea di prepararci una zuppa. Ma invece di
preparare il classico piatto giapponese, con verdure e tofu nel brodo (comequesta) ho voluto fare una zuppa più tradizionale, ma con un sapore meno
occidentale e più rivolto ad oriente, con l’aggiunta anche della quinoa, che va
a sostituire i carboidrati dei noodles, con qualcosa di più proteico.
Il risultato mi è piaciuto molto, però vi devono piacere i
sapori orientali, sennò potete tranquillamente occidentalizzarla. L’ho
preparata velocemente perché ho avuto due aiutanti di tutto rispetto in cucina,
la pap Clipsò e l’antiaderente Lavinia di Lagostina. La pap ve l’ho presentata
qui, l’antiaderente ve la presento oggi, un prodotto favoloso, si cucina tutto,
senza che si attacchi, e senza dover utilizzare mille padelle. Basta passarla
con un po’ di carta e la pentola è pronta per cuocere qualcos’altro. Veramente
fantastica!
I legumi mi piacciono molto e nella mia dispensa non mancano
mai. Se usate la pentola a pressione poi, anche cuocerli diventa più semplice,
soprattutto più veloce, perché diciamolo, la cosa noiosa dei legumi è che ti
devi ricordare di metterli in ammollo il giorno prima, e devono cuocere a
lungo. Ma una volta risolto il primo problema con dosi di fosforo in modo da
non dimenticarsi l’ammollo, e il secondo accorciando i tempi con la pentola a
pressione, ecco che cuocere i legumi diventa meno noioso!
Se poi ad aiutarvi in cucina avete la nuovissima Clipsò+precision di Lagostina tutto sarà ancora più facile. La nuova Clipsò+ precision permette di regolare la pressione ideale di cottura grazie a due diversi programmi che preservano le vitamine e il gusto degli ingredienti: una pressione è dedicata alla cottura di verdure ed alimenti delicati e l'altra dedicata alle carni, al pesce e ai surgelati.
Ma la nuova Clipsò ha anche molte altre caratteristiche che la rendono un aiuto insostituibile in cucina, l'Eco dose, l'Eco timer e l'Eco Energy System.
L’unica cosa bella di tutta la pioggia che abbiamo visto
quest’estate, è la quantità di funghi che ne è conseguita. Ragion per cui
preparo tortelli ai porcini da un bel pò, li faccio li mangio e li rifaccio! Sono
talmente buoni che è un peccato non
approfittarne. Tra un po’ probabilmente mi stancherò e non li vorrò più
vedere, ma fino ad allora sono una vera delizia da gustare. Perché mi piacciono
tanto i tortelli? Perché sono comodissimi. Si fanno, si congelano, e all’occorrenza
in cinque minuti avete bell’e pronto un piatto spettacolare pronto da portare
in tavola. Ecco perché mi piacciono tanto.
Ora però la mia scorta è quasi finita e credo che per quest’anno
dichiarerò conclusa la stagione dei tortelli ai porcini. Magari penso a qualche
altro piatto delizioso, e perché no? Magari veg! Oggi però vi lascio un
classico che più classico non si può! Di quelli che non deludono mai…ma quando
un ingrediente è buono, non ci vuole molto a mangiare bene.
Come possiamo rallegrare questo primo giorno di ottobre,
grigio e piovoso? Si potrebbe preparare un dolce di quelli super golosi, magari
al cioccolato di quelli che scaldano anima e cuore, ma c’è ancora qualche fiore
in giardino, a colorare queste giornate autunnali, e allora perché non portarli
in tavola? La borragine continua a crescere rigogliosa, e prima che anche per
quest’anno il freddo la faccia capitolare, ho
preparato una torta, ovviamente salata. La borragine ha un sapore molto
particolare, ha una nota di freschezza che fa pensare alla primavera. Mi piace
mescolarla ad altre verdure, prepararci i tortelli o qualche contorno sfizioso.
Non sono un’amante delle torte salate, soprattutto perché in genere si usano
paste troppo grasse per prepararle. Ma la pasta matta è un’altra cosa, è come
una sfoglia di pane, leggerissima e croccante, un guscio ideale per racchiuderci
quello che più vi piace. Provatela, sono sicura che diventerà anche per voi un
sostituto ideale quando siete alla ricerca di un piatto leggero, sano e
soprattutto vegetariano. Se non avete la borragine potete tranquillamente usare
altre verdure, spinaci, cicoria, bieta, quello che più vi piace insomma. Le torte
salate non mettono limiti alla fantasia. Io un po’ di borragine l’ho messa nel
ripieno, sennò non avrei saputo giustificare la presenza dei suoi fiori! E se
dovevo rallegrare questa giornata grigia, come avrei fatto senza questo celeste
meraviglioso?
So che un’insalata in questo momento forse non fa proprio
venire l’acquolina in bocca, ma è una vita che voglio postarne una e stavolta
mi sono presa la briga di fotografarla, quindi mi tocca proprio proporvela.
E c’è un’altra ragione per cui oggi ho scelto un’insalata,
anzi due: la prima è che mi piacerebbe riuscire a far capire che il termine “Insalatona”
non è solo due foglie d’insalata, pomodori e formaggio, esistono altri ingredienti con
cui ci si può nutrire se si decide di votarsi all’alimentazione vegetariana. Quando
dico di essere vegetariana la gente mi risponde: e cosa mangi? solo insalatone?????? Ma non avete mai fatto un giro nei
supermercati, magari andando a guardare
le corsie che solitamente non percorrete? Vi si potrebbe aprire un mondo :) Io
tra l’altro consiglio quelli bio o naturali, vi potrebbe sembrare di essere
sbarcati su Marte! Provate, potreste scoprire tante cose interessanti!
La seconda ragione è che volevo utilizzare il tofu
fermentato, che ancora non avevo proposto, e un’insalata mi sembrava potesse
andare bene, anche se a me in realtà piace molto con una semplice fetta di pane
casereccio abbrustolito, un po’ di pomodoro condito e una fetta di tofu
fermentato! Più semplice di così! Ma non ci potevo mica fare un post vi pare? Quindi
oggi, insalata sia, che dal prossimo post sarà davvero autunno!
Per una serie di ragioni che non starò qui a spiegare, non
frequento i ristoranti cinesi, però ci sono alcuni piatti che mi piacciono
molto, e che ogni tanto preparo da me.
Questa ricetta è una mia libera
interpretazione degli involtini primavera. E’ vero che in Cina ci sono mille
modi per prepararli, ma questa è una mia elaborazione, quindi se qualche integralista
la trovasse poco attinente alle ricette originali, sappia che è assolutamente
voluto! :D
Per prima cosa ho usato la pasta phillo, giusto perché ce l’avevo
in casa, che non sarebbe proprio quella che usano i cinesi per gli involtini! Poi ho
voluto provare la versione vegetariana ma con aggiunta di seitan,
così da aggiungere anche una parte proteica e rendere il piatto più completo. L'esperimento mi è piaciuto molto (ma se non avete il seitan il risultato sarà comunque ottimo)
Altra differenza sostanziale: non sono fritti,
ma cotti al forno! Dopo le mozzarelle in carrozza non me la sentivo di friggere
ancora, quindi ne ho fatto una versione più light, però è molto gustosa grazie
alla salsa di soia un po’ agrodolce con cui ho saltato le verdure. Provateli,
buoni e croccantissimi, a patto che li mangiate appena usciti dal forno! attenti alle ustioni però…mi raccomando :)
Non sono un’amante del fritto e questo si sa, la mozzarella
in carrozza credo di mangiarla con una frequenza di una ogni dieci anni, quindi
non molto spesso….però…che vi devo dire, ci sono giorni in cui una cosa ti
entra in testa e finchè non le dai il suo spazio resta li a darti il tormento.
Complice il fatto che un giro a bacari di idee in effetti te
ne mette molte! e poiché da buona vegetariana, solitamente non mangio quasi
nulla di quello che la tradizione veneziana propone con il classico giro di
spritz…che dire, me ne sono tornata a casa con qualche idea per la testa.
Questa è stata la volta della mozzarella in carrozza, anche perché mi sono
ritrovata in casa dell’ottimo pane casereccio e una buonissima mozzarella, metteteci
il giro per bacari a Venezia e la ricetta è venuta da sé!
Quindi come ormai sarà chiaro a tutti oggi, mozzarella in
carrozza, però in versione vegetariana! Sana? Forse non troppo, ma una volta
ogni 10 anni si può fare uno sgarro, se non altro è fatta in casa, quindi
ingredienti sicuramente genuini e di prima qualità, sennò non vale nemmeno la
pena prepararle.
Ho sostituito la classica acciuga con dei capperi, per dare un
po’ di salinità. Ovvio, chi non è vegetariano può prepararla in modo classico, ma anche con i capperi se
volete provarla, è veramente buonissima!
In questa estate che qui sa tanto d’autunno, ho preparato
piatti che mai avrei pensato di cucinare…sognando insalate di cereali e verdure
a go go, mi ritrovo con foto di tortelli al burro, super calorici che a
tutto fan pensare, ma non certo all'estate, al mare e alle vacanze! Ma
quest’anno è andata così! Che ci possiamo fare? Approfittiamo di quel che
arriva! e così complice la pioggia, il freddo e la poca voglia di uscire, è
stato un tripudio di tortelli ai porcini, alle barbabietole e chi più ne ha più
ne metta.
Manca solo la polenta, ma quella proprio mi sono rifiutata di
prepararla, aspetto ancora un po'…giusto per illudermi che il bello deve
ancora venire e che il caldo ci sorprenderà, e chissà…magari in autunno
mangeremo insalate fresche e macedonie di frutta.
Per ora tortelli di barbabietola, buoni, delicati, se avete
voglia di cimentarvi con la pasta ripiena sono assolutamente consigliati!
Oggi vi lascio questa ricetta semplicissima, veloce da
scrivere e abbastanza veloce da preparare. Era tanto tempo che volevo postarla,
ma non trovavo la materia prima. Ieri invece dal fruttivendolo delle bellissime
barbabietole facevano bella mostra di sé e così finalmente sono riuscita a
preparare queste benedette chips di barbabietole, a cui ho aggiunto anche
carote e patate.
Le avevo mangiate tempo fa e mi erano piaciute talmente
tanto che ho sempre voluto provarle. Niente di più semplice, a patto che
abbiate almeno un po’ di voglia di friggere, perché l’unica difficoltà della
ricetta sta in questo.
Sono perfette per un aperitivo, con una birra ghiacciata
magari…o con quello che preferite, e molto più sane di quelle industriali,
malgrado siano fritte. Ma un po’ di fritto non ha mai ucciso nessuno, no? Basta
non esagerare! Ogni tanto ci sta!
Oggi un post molto veloce, sono molto stanca e anche in
cucina non è che produco moltissimo in questo periodo, ma ci sta no? È estate
per tutti e c’è bisogno di una pausa. Questa ricetta l’ho preparata un po’ di
tempo fa, mi rendo conto che magari non sarà precisissima nelle dosi, ma io
faccio spesso tutto ad occhio, non peso, e quindi non sempre riesco a riportare
tutto con esattezza. Ma in cucina c’è di bello che ci sono ricette che ad
occhio vengono benissimo, quindi perché dannarsi a pesare tutto? Mal che vada si può sempre aggiustare strada
facendo e quando si può io ne approfitto sempre :D
Questo è un piatto nato così, in un momento di creatività
che mi è venuta con gli ingredienti che avevo in casa. E’ venuta bene, mi è
piaciuta e quindi ve la propongo. E’ chiaro che ci possono essere infinite
varianti, a seconda dei gusti e di quel che si ha in dispensa. E’ più che altro
un’idea ecco, da interpretare a proprio piacimento e secondo la stagione. Però è
carina no? Insomma, in tavola fa la sua figura, e si sa, anche l’occhio vuole
la sua parte :D Vi lascio la ricetta, un po’ approssimativa e corro a riposarmi
un po’…non so ancora come… ma un modo lo troverò :D
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