Pioggia, pioggia e ancora pioggia, ma stavolta sono contenta, grazia alla giornataccia grigia domenica mi sono messa d’impegno e ho preparato lo strudel che rimandavo da troppo tempo.
Complice il fatto che mi sono state regalate delle bellissime mele bio dall’azienda Bioexpress e dovevo per forza usarle in una ricetta speciale; non per togliere nulla alla la torta di mele che adoro, però ogni tanto bisogna anche cambiare. E poi delle mele bio dell'Alto Adige cosa potevo farne se non uno strudel vegan? Mi sembrava proprio di non poterle destinare ad altro.
Mi piace tantissimo comperare da aziende bio che consegnano a domicilio, anche voi lo fate? Potermi risparmiare di girare come una trottola per trovare questo da una parte quello da quell’altra, una gran comodità.
Ma torniamo al dolce; la preparazione forse non è delle più veloci, ma dato che la pioggia sembrava dover durare tutto il giorno non me ne sono fatta un problema. Si può velocizzare leggermente magari preparando il burro vegan il giorno prima, il resto invece vi tocca proprio farlo tutto d’un fiato, ma non è difficile eh! e soprattutto non ci vuole tutto il giorno! solo non è uno di quei dolci che si mescola tutto insieme in due minuti e s’inforna ecco, è appena più articolato, però lo strudel è lo strudel, e lo strudel vegan è delizioso! vi assicuro l’impegno verrà poi ampiamente ricompensato, ammesso che sia il tipo di dolce che vi piace; a me moltissimo, mangiato appena tiepido con una tazza di tè fumante, non ha eguali :)
Pause…io ne sento un estremo bisogno. E non parlo di quelle pause che si traducono in vacanze in qualche luogo da sogno, che farebbe stare bene chiunque, tipo spiaggia deserta, cocktail, mare, infradito, quelle cose lì insomma.
Parlo proprio di pausa da un modo di vivere che proprio non mi appartiene. Mi ritrovo stretta da un sistema che non mi piace, a lavorare assecondando sistemi e metodi che non mi appartengono. A sopportare ogni giorno tanta maleducazione, superficilità, mancanza di empatia, egoismo, esibizionismo a tutti i così, l’Io sempre più sopravvalutato anche quando nasconde valori quanto meno discutibili.
I social mi stanno andando stretti; è cambiato tutto così rapidamente che mi ritrovo a far parte di qualcosa che avevo scelto un po’ di tempo fa come spazio di piacere e condivisione, ma che ora è proprio altro.
Rimane il piacere di cucinare quello si, anche se si cucina in modo diverso che non è quello spensierato della cena tra amici, però almeno la passione c’è e quella rimane. Ora non mi resta che inventarmi qualcosa di nuovo, che sia la mia nuova evasione, voi per caso avete qualche suggerimento?
Nel frattempo, tra queste riflessioni e le mille cose da fare, ho preparato un piatto di pasta perché nonostante tutto le idee non mancano e la voglia di sperimentare nemmeno. E se da una parte c’è la stanchezza di cui sopra, dall’altra ho scoperto una nuova passione.
Niente a che vedere con sport strani, bricolage, hobbies o simili. Semplicemente un piatto di pasta! E cosa potevate aspettarvi?
Bene, questo nuovo piatto ha quasi soppiantato il mio preferito indiscusso tra i piatti veloci per tutti i giorni: gli spaghetti al profumo di mare, ve li ricordate? questi
Bene, la nuova passione è una versione somigliante, ma con i finocchi. Il formato di pasta che si sposa alla perfezione è l’orecchietta (sarà che io le adoro) E niente, che vi devo dire, è talmente buona che vorrei che la assaggiaste. Sempre che vi sia venuta la curiosità di provare le alghe, perché ormai nelle mia cucina non mancano più, ma nella vostra?
Che ne dite di questa ricetta? Vi sembra troppo natalizia? Eppure l’ho fatta solo un paio di giorni fa :) Dunque, avevo degli ospiti a cena, molto lavoro da fare, e non avevo il tempo di preparare un dolce. Ora, tutti sanno che le case di chi ha scelto un'alimentazione cruelty free sono piene di frutta secca, datteri e roba strana, si sa, non c’è bisogno che ve lo dica io.
Così in mancanza di tempo e disponendo di tutta questa roba ho cercato di mettere insieme un dessert che doveva essere buono (per non essere tacciata poi da quella che mangia strano) ma veloce.
L’idea me l’hanno data i datteri freschi comperati il giorno prima e il ricordo di qualcosa che mangiavo un bel po’ di tempo fa quando ero vegetariana: i datteri ripieni di mascarpone e noci: li avete mai provati? Beh io li adoravo.
Dunque ho pensato: che ci vorrà mai a farli in versione vegana! Così mi sono messa a sperimentare la creme fraiche (una specie di creme fraiche per la verità), perché il resto non aveva bisogno di essere messo a punto. Ho fatto colare un po’ di yogurt naturale di soia, ho aggiunto poca panna di soia per ridurne l’acidità, un po’ di burro di cacao per dare consistenza e cremosità e pochissimo sciroppo d’agave, messo in frigorifero e la cremina per il ripieno poteva dirsi fatta. Il resto è talmente intuitivo che non servirebbe nemmeno spiegarlo, ma trovate comunque tutte le indicazioni qui sotto. L’anno prossimo devo ricordarmi di farli per Natale :) Da mangiare ogni tanto eh! Mica roba da tutti i giorni. Io poi non è che uso molto la panna di soia, anzi quasi mai, però per alcune preparazioni dolci ogni tanto mi viene in aiuto.
Volendo si possono sostituire le noci con le mandorle, o farli misti, o vedete voi insomma, a me con le noci sono piaciuti molto (e non solo a me, visto che ho preparato i sacchettini da portare a casa ;) ) ma si può sperimentare come sempre la versione preferita.
Il riso integrale è buono in tutti i modi, a me piace tantissimo asciutto con la salsa di pomodoro, roba da bambini insomma. In effetti mi piace anche il semolino, ci sarebbe da rifletterci, ma sorvolo invece e mi focalizzo sulla ricetta di oggi.
Qual è il vostri tipo di riso preferito? Ormai l’ho scritto e riscritto, a me piace soprattutto il riso integrale condito in modo punitivo, con qualche verdura bollita e olio evo buono. Solo a scriverne ho l’acquolina, ma voglio rassicurare tutti dicendo che non lo vedrete mai tra queste pagine, prometto ;)
Quello di oggi invece è molto diverso: con verdure si, quelle sempre ma molto profumato, con tante spezie, uvetta e pistacchi, colorato e gustoso. Un po’ un’anticipazione della stagione che tutti stiamo aspettando con trepidazione (io almeno si): la primavera, il sole, la luce.
Vivo sempre con molta fatica l’inverno, mi pesa sulle spalle come certi pensieri, mi sembra sempre di dovermelo scrollare di dosso. Sbagliato lo so, perché non bisognerebbe vivere nell’attesa di qualcos’altro, ma a me l’inverno fa proprio un brutto effetto.
Quindi dai, diciamo che è un riso per tutte le stagioni, va bene d'estate ma anche d’inverno perché le spezie hanno il potere di riscaldarci con i loro profumi intensi, basta una sniffatina e siamo già li, in India, in Medioriente, in Marocco, dovunque vogliamo andare! eh si, la magia delle spezie! Io le uso tanto, qualche volta ne abuso, qualche volta le annuso soltanto, l’importante è in un modo o nell’altro non farsele mai mancare :)
Il motivo per cui sopporto ancora questo paese è perché ho deciso che tra un po’ me ne andrò, sennò credo darei di matto. Ogni cosa è diventata complicata e priva di senso, anzi più che altro direi a senso unico. Chiudo qui la polemica e passo a qualcosa da mangiare che vada come vada, mette sempre di buon umore, o quantomeno lo migliora :)
Di burgers se ne sono visti e stravisti, anch’io li faccio un po’ con tutto, molti non li posto nemmeno, altri li posterò più avanti. Questi con grano saraceno e verdure mi piacciono particolarmente e li ho scelti tra varie ricette che avrei potuto postare oggi. Li trovo carini, allegri, buoni, e se accompagnati con le cose giuste diventano una cena deliziosa! Quali cose giuste direte voi? Beh, stavolta vi lascio nel dubbio, fate un giro nel blog e provate a scegliere qualche abbinamento interessante, è un po’ un gioco, si chiama provare per credere! Questo per dire che non c’è mai un’unica soluzione, ce ne possono essere diverse e tutte altrettanto valide, basta seguire i propri gusti ma anche lasciare spazio alla curiosità, solo così possiamo scoprire cose che non avremmo immaginato, e scoprire magari che qualcosa che non pensavamo proprio invece ci piace molto, che ne dite? Ci state? Poi se proprio non ce la fate scrivetemi in privato e prometto che vi darò qualche suggerimento ok? Ma sono sicura che ve la caverete benissimo! Perché questi burgers? Perché il grano saraceno è un ottimo alimento, mi piace tantissimo, a metà strada tra un legume e un cereale è molto nutriente, facilmente digeribile e versatilissimo. Basta no? Io direi di si :) e poi sottoforma di burger, anche quello che è già buono diventa buonissimo non trovate?
E dato che dopo la festa arriva il momento del pentimento e
dell’espiazione, giusto perché se uno si diverte bisogna per forza che gli si
facciano venire i sensi di colpa, eccomi qui con la ricetta punitiva.
Ovviamente sono in ritardo perché avrei dovuto postarla ieri, ma si è sempre in
tempo per pentirsi no? :)
Che poi a dirla tutta quest’insalata di cavolo viola non è poi tanto punitiva! È molto gustosa ed appagante, per niente da pentimento, ammesso che vi piacciano le rape crude, io le adoro! ma è pur sempre un’insalata, perciò per quanto buona sia, non si può pretendere l’impossibile.
A me piace anche come piatto unico se la preparo in abbondanza con delle fette di pane tostato a parte. In questo caso ometto di aggiungere il pane a cubetti; non barate mettendolo sia dentro che poi mangiandone anche come accompagnamento perché se dovete pentirvi dovete farlo seriamente ok? ;)
Bene, allora vi lascio la ricetta e il procedimento, di questa insalata di cavolo viola, niente di difficile, basta solo avere in casa qualche ingrediente non proprio di quelli da tutti i giorni, tipo la salsa Tamari (ma in alternativa va bene anche la Shoyu), un po’ di vino rosso vegan e dell’aceto di riso. Ecco, il resto direi ordinaria amministrazione ;)
Bene, mettiamoci all'opera che l'ora dell'espiazione è proprio giunta :)
C'è chi la chiama frittata senza uova, chi frittata vegan, chi farifrittata. Per chiarire ogni dubbio, devo dire che questo piatto, comunque lo si chiami, non somiglia nel sapore al cugino vegetariano a base di uova, magari lo ricorda nella forma, ma non nel gusto. Ecco, questo solo per non deludere qualcuno. Chi conosce la farinata, le panelle, o cose simili conosce bene consistenza e il sapore dei ceci. Quindi è un piatto che somiglia visivamente ad una frittata, ma non nel gusto, ed è ovvio che sia così dato che l'ingrediente principale sono i ceci.
Però è buona, e questa è la bella notizia. Possiamo stare qui a parlare fino a stasera di come si prepari questa farifrittata, di fatto però ognuno la fa a modo suo, quindi non resta che sperimentare per trovare quella che vi piace di più. Io per esempio la preferisco bassa e con delle verdure sia dentro che sopra, quindi vi do questa versione ai carciofi, più ricca di ingredienti, ma così con solo questa facciamo cena.
Dicevo a me piace bassa, e se avanza la riscaldo sulla griglia, così riacquista un po’ di morbidezza e mangiata tiepida è molto buona. L’ insalatina fresca la aggiungo ovviamente al momento così facciamo un po’ di contrasto caldo/freddo che a me piace sempre molto. Ecco, per il resto non è difficile da preparare, basta farla cuocere bene. Più alta la fate più morbida rimane ma dovete cuocerla molto bene per non lasciare cruda la farina all’ interno.
Detto ciò, possiamo sbizzarrirci con i ripieni in mille modi, non sto nemmeno a darvi le possibili alternative. A me piace più con i carciofi che con verdure tipo spinaci per intenderci perchè il carciofo conferisce una maggiore consistenza rispetto elle verdure a foglia tenera, però è sempre la stessa storia del gusto personale quella che vale, ovviamente! Però potete provare con zucchine, fiori di zucca, porri ecc ecc a seconda della stagione
Bene, chiarito ogni dubbio o quasi, vi lascio la ricetta, voi sperimentate e non dimenticate di farmi sapere qual'è la vostra versione preferita :)
Se avete della farina di ceci e cercate un modo per smaltirla, visto che è carnevale e il fritto la fa da padrone, un'idea la trovate qui
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