Ed eccoci qui, verso un’altra
fine ed un nuovo inizio. E’ stato un anno faticoso ma bello, ho raggiunto
obiettivi per me importanti, altri sono in attesa, qualcun’altro verrà,
qualcuno si perderà per strada.
Intanto che tutto ciò accade,
cerco di essere felice per quello che c’è ora e non infelice per quello che
ancora non c’è o che forse non verrà. E’ l’unico modo per essere in pace con sé
stessi e con il mondo.
Oltre a ciò, cosa posso dire? il
mio augurio per l’anno nuovo, è di vedere una sempre maggiore consapevolezza. Vedere
che non solo “qualcosa”, ma che “molto” sta cambiando. Vedere coscienze
risvegliate, sempre meno sofferenza, meno abusi e soprusi verso che non può
difendersi. Questo è quello che veramente vorrei e per cui mi impegnerò.
Intanto comincio così, con questo
menù di Capodanno crueltyfree che ho pensato per LAV e per CAMBIAMENU’. Il mio
percorso personale verso una cucina senza sofferenza per gli animali è nato
proprio grazie a LAV e trovarmi a mettere a punto un menù di Capodanno non può
che fermi sentire orgogliosa, felice e onorata di esserci con il mio
contributo, attraverso quello che alla fine so fare meglio e mi appassiona:
cucinare.
Quindi vi lascio le foto dei
piatti, le ricette potete trovarle direttamente sul sito Cambiamenù.
Insieme
alle ricette vi lascio il mio augurio di una buona fine e di un buon inizio
anno. L’amore ha tante forme, mangiamo consapevolmente, senza crudeltà verso gli animali.
Se vi fa piacere potete scaricare il PDF con le ricette dal mio blog, dal banner a destra o dal sito Cambiamenù
Da un po’ di tempo ho preso l’abitudine di far germogliare i cereali prima di cucinarli. Certo non è una cosa che faccio proprio sempre, però spesso. A parte il fatto che lo trovo molto comodo, i vantaggi sono diversi.
Innanzitutto spesso mi capita di leggere che ammollare o germogliare i cereali riduce i tempi di cottura, ed è vero, lo fa!. Però il motivo per cui normalmente si procede con la germogliazione è che è un processo che, come anche in parte l' ammollo, riduce la presenza dell’acido fitico all’interno dei cereali integrali. L’acido fitico è una sostanza antinutrizionale che riduce l’assorbimento di alcuni minerali. Quindi la sua eliminazione rende più assimilabili ferro, rame, zinco ecc. e rende anche l’alimento più digeribile.
Oltre a questo, si riducono i tempi di cottura come già detto, per esempio se fate germogliare il riso, e poi decidete di preparare un risotto, cuocerà in 15 minuti, e anche questo è un bel vantaggio, dato che il riso integrale è un po’ lungo da cuocere.
Detto ciò, ho spiegato nel procedimento come far germogliare il riso integrale, lo stesso vale anche con gli altri cereali integrali, anche se potranno variare magari leggermente i tempi di germinazione.
Una volta germinato il riso, potete utilizzarlo come meglio credete: bollito, per preparare risotti, minestre eccetera. Io vi lascio la ricetta di un’insalata tiepida, che a me piacciono tanto, con cavolini e funghi.
Forse l’ho già detto, forse no, in ogni caso come si suol dire repetita iuvant: io non amo particolarmente utilizzare la quinoa nei miei piatti. E non perché non sia un ottimo alimento, lo è, ricca di lisina e calcio e molto proteica ha tutte le carte in regola per essere un alimento di tutto rispetto nell'alimentazione vegana e non solo.
Il problema della quinoa per me è che non è un alimento sostenibile: proviene dal sud America, e per arrivare fino a noi percorre chilometri e chilometri. Il prezzo negli ultimi anni è triplicato a fronte delle grandi richieste essendo diventata molto “di moda”, ed è diventato proibitivo per quelle popolazioni locali che la consumavano per i quali rappresentava insieme a poco altro un alimento base.
Quindi non sono una fanatica della quinoa, la consumo raramente, è buona, mi piace ma non dovrebbe diventare la classica proposta per vegani. Sembra che i vegani non mangino altro!
Ci sono molti altri cereali interessanti, per esempio il grano saraceno, anch’esso molto proteico e senza glutine. Comunque del grano saraceno parlerò magari in un altro post.
Torno alla ricetta di oggi, dei semplici involtini vegani di verza ripieni di quinoa. Mi sono concessa di utilizzare questo pseudocereale solo in vista delle feste, così per creare un piatto un pò insolito, sfizioso e carino. Passate le feste però possiamo passare al miglio o al grano saraceno o al classico riso ok?
La ricetta è molto semplice, spiegata qui sotto passo passo. Ho evitato il passaggio in forno degli involtini per mantenere il colore e per avere un piatto più leggero di sapore, ma voi potete tranquillamente farli gratinare dopo averli cosparsi di parmigiano vegan ed un filo d’olio.
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