La Paella non ha certo bisogni di presentazioni, è un piatto
che mi piace moltissimo e che trovo molto conviviale. Quando ho una cena tra
amici solitamente spazio tra la cucina mediorientale e quella spagnola, chissà perché!
Forse perché associo l’idea di una cena tra amici ad un momento di festa, un po’
come le vacanze, e forse perché questi piatti me le ricordano, ecco, forse sarà
per questo. Se il ragionamento vale, allora i greci o gli spagnoli, o i
libanesi, durante le cene con gli amici dovrebbero preparare gli spaghetti! Ma non
sono proprio certa che sia così! J
Tornando alla nostra Paella vegana (perché di questo si
tratta) direi che non è difficile da preparare, un po’ più lunga di un risotto
magari, però davvero ne vale la pena, e la cosa bella è che il giorno dopo è
ancora più buona, anche per voi? Quali sono i segreti per preparare una
fantastica paella vegana? Beh, innanzitutto il riso, e qui si potrebbe aprire
un dibattito infinito, che io renderò molto breve dicendo che io la preparo con
il riso integrale (Tipo Carnaroli), ma ci sarebbe un tipico riso da Paella, che
non è né il parboiled né quello da risotti. Ma io ho scelto di utilizzare un
riso a Km 0 (o quasi) cioè del nostro territorio, e per di più integrale. I
puristi della Paella spagnola mi perdoneranno, ma cerco sempre di cucinare in
maniera sostenibile, almeno quando posso!.
Detto ciò, il resto è tutto in discesa: verdure dell’orto,
fagioli al posto delle proteine animali, zafferano e mi raccomando: che ci sia
l’irrinunciabile crosticina sotto, sennò che Paella è?
Il procedimento potrebbe sembrare complicato, ma vi assicuro
che non lo è, seguite i passaggi e vi ritroverete in tavola una fantastica paella
vegana.
Se volete un'idea per un'atmosfera mediorientale, provate queste melanzane dell'imam svenuto(svenuto per la bontà s'intende!)
Riprendo la sana (si fa per dire) abitudine di postare la
ricetta del venerdì sera, quella che si può mangiare stando comodamente distesi
sul divano ricordate? Con una bottiglia di birra e il gatto seduto di fianco J Il gatto è
fondamentale direi, per tutti i giorni della settimana però!
Comunque, tornando alle vecchie sane abitudini, oggi è la
volta della Tortilla spagnola, la conoscete? La tortilla anche se potrebbe
sembrare, non è una frittata, è una Tortilla e deve essere alta.
Per diversi anni ho assistito alla preparazione della
Tortilla dato che conoscevo dei veri appassionati che in Spagna avevano vissuto
per molo tempo, e quindi insieme alla degustazione, toccava anche sentire tutto
quello che c’è da sapere per fare una Tortilla perfetta. Riassumo qui i
concetti fondamentali il primo, come ho già scritto sopra è che deve essere
alta, parecchio alta, in Spagna nei bar si trova anche farcita con le verdure
come un panino, giusto per non farsi mancare niente J
Il secondo concetto, è che le patate e le cipolle vanno
fritte. Eh lo so, starete già dicendo no, ma allora lasciamo stare, ci sarà una
versione light, ecce cc.
Certo si può fare anche la versione light e sono sicura che
sarà pure buona, sta di fatto che lo sapete anche voi che quello che è fritto
ha un altro sapore, quindi non aggiungerò altro, il concetto è chiaro.
Ragion per cui, se decidete di assaggiare la Tortilla
vegana, io vi consiglio di seguire queste due semplici regole. Se eliminiamo le
uova e non friggiamo le verdure diventa proprio un’altra cosa, buona
sicuramente, ma un’altra cosa. Quindi, se vi siete convinti a friggere,
l’ultimo consiglio riguarda proprio la frittura, dovete assolutamente evitare
di far scurire le patate e le cipolle, vanno fritte si ma devono rimanere
morbide, quindi la temperatura dell’olio deve essere giusta, non troppo
elevata.
Detto ciò, la nostra Tortilla vegana non ha più segreti, non
resta che mettersi all’opera seguendo la ricetta qui sotto. Io ho usato la
farina di miglio, se volete potete sperimentare altre farine, ma questa rimane più morbida delle altre. Qualche altra idea da venerdì sera sul divano? Guardate quiqui o qui , oppure fate un giro tra queste pagine che di venerdì ne sono trascorsi tanti :)
Questa è la ricetta che ho preparato per il mio showcooking di ieri al Sana. Diverse persone mi hanno chiesto al ricetta e quindi eccola qua, in tutta la sua semplicità, ma che richiede qualche accortezza per l’ottima riuscita.
Sono dei blinis vegan, cioè delle frittelline lievitate di origine russa, con farina di grano saraceno, accompagnate da una crema acida che ho ottenuto facendo colare dello yogurt di soia al naturale. Il tutto aromatizzato da erbe fresche, io ho scelto l’erba cipollina, ma si possono inventare tanti abbinamenti diversi: aneto e cetriolo, coriandolo e daikon, ecc ecc.
La difficoltà di questo tipo di ricette sta nell’ottenere un prodotto morbido e soffice e non gommoso, e questo dipende sia dal tipo di farine usate, sia dalle proporzioni tra solidi e liquidi. Con queste proporzioni vengono dei blinis vegani molto soffici, fate attenzione però alla consistenza della pastella (che non deve essere troppo liquida, né troppo densa) e alla temperatura della padella che non deve essere troppo elevata altrimenti il blini risulterà duro. Se vi sembra difficile tenere conto di tutto questo vi assicuro che non è così, basta qualche prova e vedrete che sarà semplicissimo.
Settembre ormai è alle porte e tra un po’ sarà un tripudio di nocciole, fichi, cachi, zucche, e tutto quello che la stagione porta con sé, non ultima la tristezza che puntualmente arriva con la fine dell’estate, almeno per me.
Io dovrei proprio trasferirmi in un paese dove l’imperativo categorico sono le ciabatte. Non che sia un’amante delle ciabatte eh, questo no, non le uso nemmeno in casa, ma certamente lo sono di quel senso di leggerezza e libertà che solo le infradito sanno dare!
A parte gli scherzi, che però non lo sono poi tanto, avrei fretta di postare tanti piatti deliziosi ed estivi prima che scada il tempo utile, ma purtroppo la stanchezza e la pigrizia che arrivano puntualmente con il caldo e le belle giornate non mi hanno permesso e non mi permettono di condividere tutto quello che avrei voluto e vorrei.
Però il piatto a base di riso nero e ananas che mi è piaciuto veramente moltissimo, non posso mancare di postarlo: delizioso, un po’ esotico, con quel pizzico di agrodolce che ci porta sempre lontano, con uvetta, anacardi, zenzero e peperoncino: profumato, leggermente croccante, speziato e piccante.
Ho usato insieme riso nero e riso thai, ma sarà perfetto anche con solo uno dei due. Per semplificare il procedimento, io opterei per il riso nero. E' molto semplice da preparare e ne vale veramente la pena, un delizioso piatto per una cena estiva, finchè possiamo approfittiamone.
La mia passione per la Grecia non è un mistero, ne ho parlato diverse volte ed ho già postato quelli che per me sono i piatti irrinunciabili: le verdure ripiene di riso, il purè di fave i dolmades. Ma c’è un altro piatto molto buono che ritengo però, almeno per ora, difficile trovare in versione vegan nelle taverne greche: il Moussaka
Ma non dobbiamo disperare perché la bella notizia è che per non dover rinunciare ad un piatto tanto buono, basta prepararselo a casa! Non è difficile, forse un po’ lungo, ma i piatti tradizionali spesso lo sono ed è per questo che molte volte sono destinati ai giorni di festa. Il mio consiglio nel voler affrontare la preparazione del Moussaka vegan è quello di preparare il ragù magari il giorno prima, la ricetta la trovatequi. Fatto questo, l’unica parte noiosa sarà friggere le melanzane, però la fatica sarà assolutamente ripagata dalla bontà del piatto.
Tra un po’ sarà tempo di cene in giardino, di tavole estive illuminate da candele, immerse nel verde di qualche fresco giardino, o di qualche rigoglioso terrazzo. Magari incorniciato da splendide bouganville, da qualche albero di fico, e di ulivo, piatti e bicchieri colorati e la Grecia nel piatto! Praticamente un sogno! che però noi possiamo realizzare.
Tutti i suggerimenti per decidere cosa mettere nel piatto ve li ho dati io. Quelli per preparare la tavola invece ve li dà Dalani, guardate qua che meraviglia!
Non resta che aspettare la fine delle grandi piogge per poter iniziare a pianificare le nostre cene estive.
E se dopo la Grecia vi venisse voglia di qualche altra meta, su Dalani trovate anche tutte le atmosfere di Marocco, Cambogia e Capri! Evviva! ce ne sarà per tutta l’estate :) E dato che il sole oggi è tornato a splendere, mettiamoci subito all'opera, che sarà un lungo viaggio ;)
Tristezza per favore vai via. Qualcuno sa come fare? Idee, suggerimenti, segreti? Non so, mi sa che tocca aspettare che passi. Ci facciamo intristire da cose che tanto non possiamo cambiare. Io credo poco nei cambiamenti, ci spero sempre ma sono abbastanza disillusa al riguardo. L’unico cambiamento in cui credo è il nostro personale, ma non è mica semplice…
Ma sono veramente gli altri a renderci tristi? Le cose che succedono? O siamo noi che non riusciamo a vederle con gli occhi giusti?
Si è vero, sono convinta che la risposta giusta sia la seconda, ma ci sono dei giorni no, quelli in cui anche se abbiamo tutti gli strumenti per vedere le cose nel modo giusto ci crogioliamo in una specie di piacere masochistico per la sofferenza. Certo il mondo è quello che è, certe cose certamente non rendono felici, fanno soffrire, ma se non sappiamo affrontarle nel modo giusto, anche ingiuste che siano, vivremo da infelici e basta.
Quindi basta, non sono più triste, mi metto a lavorare e non penso più alla tristezza! Questo è il modo migliore, spostare il pensiero altrove, vedrete che troverete tante cose per cui essere felici, anzi felicissimi, tipo una Linzer torte :)
Ecco, io con il tempo ho iniziato a fare così, e funziona! Davvero! Non state a rimuginare troppo su quello che non vi piace, pensate a qualcosa di bello, a quello che più amate nella vita, alle cose meravigliose che ci circondano e vi tornerà il sorriso.
Poi se proprio faticate, allora preparatevi una torta, un dolce che vi piace, che vi metta allegria, tipo la linzer torte! poi mangiatelo oppure no, l’importante è il profumo che invade la casa, le mani impegnate a prepararlo, e caso mai donatelo a qualcuno per renderlo felice :)
Siete ancora in fase detox? Che ne dite di preparare degli involtini con alga nori e tante verdure? Rigorosamente crudi, così non accendiamo nemmeno il gas, gluten free se scegliete la salsa tamari, e con un po’ di avocado ad aggiungere quel pizzico di cremosità che ci vuole. Basta, non c’è altro in questo piatto. Però sono buonissimi, sarà che io adoro i sapori orientali, le alghe, la shoyu e la tamari. Impazzisco per le verdure crude, tra cui la rapa a cui proprio non so resistere! e quella si che è detox! Ripulisce il fegato che è una meraviglia, una bell’estratto di rapa rossa e carota per esempio! vi stuzzica l'idea?
Vabbè, ma non andiamo fuori tema. Restiamo qui agli involtini di alga nori e al potere detox delle verdure, ai benefici delle alghe e alla bontà della cucina d’ispirazione orientale, e non ultimo, alla bellezza dei colori delle verdure invernali. Non so dire per quante persone sia questo piatto, dipende da cos’altro ci abbinerete.
Io ho mangiato tutti e 12 i pezzi da sola, e ne avrei mangiati altri, quindi niente, in base al numero di portate regolatevi. Cosa ci metterei io con questi involtini? Ovviamente la zuppa di miso, che altro! La adoro! E poi se proprio volete ancora qualcosa, iltofu croccante, adoro pure quello, (però non siamo più in tema detox ok? quello riguarda solo gli involtini, e magari la zuppa se evitate la pasta)
Beh dai non si può dire che non mi dia soddisfazione da sola, mi piace tutto ;) d’altra parte se non trovassi buoni i piatti non finirebbero tra queste pagine.
E allora che involtini siano, non sono difficili da preparare, richiedono solo un approccio leggermente zen, per il taglio delle verdure e per la delicatezza richiesta per arrotolare e tagliare i rotolini. Ah, e un coltello in ceramica magari, o uno affilatissimo per non rovinare tutto il lavoro, ecco, solo questo!
Che ne dite di uno stufato di fagioli misti speziato? I legumi sono un alimento importantissimo che non dovrebbe mancare sulla nostra tavola, l’ho detto tante volte e rischio di essere ripetitiva, però sento un sacco di gente che non ne fa uso per questo o quell'altro motivo. Uno è senza dubbio legato al fatto che ci vuole un po’ a cuocerli, l’altro è legato alla digeribilità dell’alimento. Dunque, per quanto riguarda la prima questione, se voi vi ricordate di metterli in ammollo il giorno prima e avete una pentola a pressione, in 20 minuti ve la cavate e non mi sembra un tempo eccessivo, direi che è fattibile. Per aumentare la digeribilità invece vi consiglio di lasciarli in ammollo per 24 ore cambiando l’acqua tre, quattro volte con un pezzo di alga kombu e una foglia di alloro, e poi di cuocerli sempre con alloro e alga kombu per il tempo necessario. L’alga kombu poi la potete mangiare tranquillamente in insalata, oppure utilizzarla per la preparazione stessa. Detto ciò, resta da trovare qualche ricetta sfiziosa per gustare al meglio questo importantissimo ingrediente. Certo per me è facile perché io adoro i legumi e sulla mia tavola non mancano quasi mai, direi che mi piacciono in tutti i modi: sotto forma di zuppa, di minestra, in insalata, trasformati in burger vegetali, in paté e non so cos'altro, comunque per qualche spunto potete sbirciare tra queste pagine o guardare per esempio qui , qui, e qui, La ricetta di oggi è stata la mia cena di sabato: stufato di fagioli misti speziato, accompagnato da riso alla curcuma, uno di quei piatti che scaldano, avete presente? sia per la presenza delle spezie, sia perché lo stufato di per sé rimanda a piatti ricchi, avvolgenti e di casa. E poi è molto conviviale, servito in un bel piatto da portata al centro della tavola e con poco altro di accompagnamento avrete una cena sana, gustosa, sfiziosa e semplice da realizzare, per di più che si può preparare in anticipo. Sempre che vogliate una cena semplice eh, niente di sofisticato, ma per quello ci saranno altre ricette e altre occasioni. Ogni tanto anche qualcosa di proprio casalingo ha il suo perchè :)
Qualche variante per questa ricetta? Al posto del riso, potete preparare della polenta morbida aromatizzata con funghi o erbe aromatiche, oppure del cous cous che ne dite? Vogliamo provare? :)
Per mia fortuna sono una di quelle persone che adora i legumi,
quindi per me sostituire le proteine animali diventa facile, basta abbinarli a dei cereali, variare il più possibile ed il gioco è fatto, semplice no? Di contro però, per non
annoiarsi a tavola di tanto in tanto bisogna
inventare qualche ricetta nuova. Ora, quella di oggi non è certo la ricetta più
originale che possiate trovare su questo blog,
ma mi serviva un pretesto per provare la mia pasta di peperoncini
piccanti, ed ecco svelata la genesi di questo piatto! per altre ricette a base di legumi alcune ricette le trovatequi,qui, qui,qui e qui
Avevo appunto dei peperoncini piccanti in esubero, e mi è
venuta questa idea: una pasta di peperoncini da utilizzare per rendere piccanti
piatti tipo sughi o stufati. Da preparare è semplicissima, e per conservarla l’ho
divisa in piccolissimi barattolini di vetro (quelli da marmellatine
monoporzione per intenderci) messi poi in congelatore. Non amo particolarmente fare conserve sott’olio
e cose del genere in casa, e congelare è un ottimo sistema per conservare senza
problemi.
Questo è il primo uso della pasta di peperoncini: i fagioli
neri, ovviamente piccanti!
Un piatto delizioso da abbinare a del riso per
esempio, o a delle sfoglie di mais, o delle tortillas se le avete, ma ottimo
anche con del semplice pane casereccio tostato. Piatto semplice ma di carattere.
Se
volete replicarlo ma non avete la pasta di peperoncini, usate tranquillamente
dei peperoncini freschi tritati se siamo in stagione, oppure essiccati in quantità piacere.
Sarebbe bello poter vivere con la stessa semplicità con cui ci si prepara qualcosa di buono da mangiare. Invece la vita è talmente complicata...
Io ancora non ci ho capito molto, se non che non varrebbe la pena stare male per niente e per nessuno. Certo a parole potrebbe sembrare possibile, nei fatti tutto è molto complicato, da relazioni che si instaurano anche contro la nostra volontà, rapporti imprescindibili, dai quali è molto difficile separarsi. Certo ad un certo punto bisognerebbe lasciare quello che fa stare male, indipendentemente da chi o cosa sia, perché se non si ha la capacità di accettare e di non soffrire il rischio è quello di impegnare tutta la vita in un tentativo che potrebbe essere solo un fallimento e per di più distruttivo, e per far felici chi? Questa è la grande domanda! La vita passa in fretta e le uniche persone che dovremmo cercare di rendere felici siamo noi stesse, già impresa ardua, perché se non ci riusciremo non ci sarà nessuno a risarcirci.
Mah, che sia stato il verde speranza di questi piselli ad ispirare questi pensieri? Forse, ma è un periodo un pò così, e normalmente in questi momenti cucino cose talmente semplici che mi domando se in futuro mi verrà mai una nuova idea per un piatto più importante, chissà, per ora vado avanti a cose semplici, il resto non ho voglia di affrontarlo, ma semplice è anche sinonimo di buono, sano, pulito, almeno per me. Proprio come questa ricetta, fatta di pochi ingredienti, poco impegno, ma di quelle che sanno conquistare, come solo la sincerità sa fare.
La ricetta di oggi sa di spezie, è calda e avvolgente,
decisamente buona. Quest’estate ho usato molto i profumi dei piatti indiani, mi
piacciono, e per rendere originale e diverso un piatto di lenticchie non ci
vuole poi molto. Vabbè, io ho una passione per le lenticchie, mi piacciono in
tutti i modi, e dato che ne mangio parecchie sperimento ricette diverse. Chi è
vegetariano è più audace con spezie ed
ingredienti particoalri, per dare più
varietà ai sapori, per integrare ciò che manca nella dieta e via dicendo, quindi
è sempre una scoperta. Poi d’estate la voglia di viaggiare ci porta a
sperimentare di più. Certo ora l’estate è decisamente finita, ma il profumo del
dhal di lenticchie di sicuro mi accompagnerà fino alla prossima, è uno di quei
profumi che scalda e fa venir voglia di sedersi intorno ad un tavolo a
chiacchierare. Quindi ve lo propongo come l’ho preparato io, sapendo però che
nella ricetta originale si usa il burro chiarificato, mentre io avendone fatto
una versione vegana ho usato l’olio e aggiunto un cucchiaio di panna di soia
per dare più cremosità. Non dimenticate il pane, quello che preferite, ma a volontà!
Per una serie di ragioni che non starò qui a spiegare, non
frequento i ristoranti cinesi, però ci sono alcuni piatti che mi piacciono
molto, e che ogni tanto preparo da me.
Questa ricetta è una mia libera
interpretazione degli involtini primavera. E’ vero che in Cina ci sono mille
modi per prepararli, ma questa è una mia elaborazione, quindi se qualche integralista
la trovasse poco attinente alle ricette originali, sappia che è assolutamente
voluto! :D
Per prima cosa ho usato la pasta phillo, giusto perché ce l’avevo
in casa, che non sarebbe proprio quella che usano i cinesi per gli involtini! Poi ho
voluto provare la versione vegetariana ma con aggiunta di seitan,
così da aggiungere anche una parte proteica e rendere il piatto più completo. L'esperimento mi è piaciuto molto (ma se non avete il seitan il risultato sarà comunque ottimo)
Altra differenza sostanziale: non sono fritti,
ma cotti al forno! Dopo le mozzarelle in carrozza non me la sentivo di friggere
ancora, quindi ne ho fatto una versione più light, però è molto gustosa grazie
alla salsa di soia un po’ agrodolce con cui ho saltato le verdure. Provateli,
buoni e croccantissimi, a patto che li mangiate appena usciti dal forno! attenti alle ustioni però…mi raccomando :)
L’altra sera m’è venuta voglia di hummus e di falafel, soprattutto di falafel direi, una di quelle volte che senti che devi prepararteli. Sarà che sta arrivando la primavera e si comincia già a fantasticare su possibili viaggi estivi. E poiché io adoro il medioriente, viene da sé che uno dei miei piatto dei sogni sono i falafel, che adoro accompagnati dallo tzatziki. Sarà che avevo un sacchetto di ceci da utilizzare e quando li compro solitamente me li figuro già sotto forma di polpette :D Insomma, questo è il loro destino se entrano in casa mia, o hummus o falafel ed era giunto il momento di prepararli.
Complice anche il fatto che, poco tempo fa, ho cenato in un ristorante mediorientale, lo chef è Giordano e abbiamo chiacchierato a lungo su come fare o non fare certi piatti e mi son detta: magari metto in pratica qualcosa di quello che mi ha suggerito. Probabilmente lo chef sarà ancora lì a chiedersi com’è che io a casa mia mi preparo tutta sta roba mediorientale, immagino un nativo di un paese arabo o giù di li non trovi normale che una veneta mangi mediorientale e si prepari i falafel o l’imam bayildi al posto delle lasagne la domenica, ma è così! succedono cose strane nel mondo :D
Quindi oggi, come avrete facilmente intuito vi lascio la ricetta dei falafel e quella dell’hummus. Quella dello Tzatziki la trovate qui, e dell’imam bayildi la trovate qui. Così potete prepararvi un pranzo o una cena mediorientale completi, farete un figurone, credetemi, aspettate solo la stagione delle melanzane! mi raccomando! capisco l'impazienza...ma la stagionalità prima di tutto :D
Tutti abbiamo dei piatti preferiti, piatti che continuiamo a
preparare con regolarità malgrado ci piaccia comunque sperimentare cose sempre
nuove. Alcuni, pur piacendomi molto non
riesco a prepararli spesso, o perché un
po’ lunghi da fare, o perché magari tutti gli ingredienti a disposizione non ce
li ho nel momento in cui mi servirebbero...e l'organizzazione si sa, è tutto in cucina :D Fatto sta che verso alcuni piatti non dimostro la passione che invece ho
indiscussa per la zuppa di miso.
Adoro la zuppa di miso, è diventata il piatto fisso (o quasi
) del lunedì sera. Si fa presto a
prepararla, se manca un’ ingrediente viene buona lo stesso, è semplice da fare e per una cena tarda è perfetta. Meglio di così!
E’ un piatto poi che si presta a varie interpretazioni, le verdure da
utilizzare possono essere tutte quelle che vi mostro oggi, ma viene buona anche
con sole carote e porri, o magari funghi e bieta, o bok choy se l’avete ( ma
qui so di andare sul difficile, ma niente paura, andrà bene anche la bieta!).
Insomma, un po’ di libera interpretazione non rovinerà il piatto.
Fondamentale ovviamente è il miso, dato che è quello che dà
al piatto il sapore caratteristico. Ma cos’è il miso? Praticamente è soia a cui
viene aggiunto un cereale tipo orzo o riso, cui viene aggiunto un fungo,
l’Aspergillus oryzae, il tutto poi viene fatto fermentare per diversi mesi, e
alla fine si ottiene il prodotto che conosciamo, questo in estrema
sintesi. Esistono diversi tipi di miso,
in oriente in verità ne esistono moltissimi, qui da noi l’offerta è senz’altro
ridotta, ma comunque quando è il momento di sceglierli tra gli scaffali qualche
dubbio ci viene. Non vi resta che provarli, altro non si può fare. Alcuni hanno
un gusto più forte, altri un po’ meno. Io solitamente uso quello di riso o di
orzo, per la zuppa vanno bene entrambi.
Il miso è un condimento, non un alimento, e come tale va
consumato. Ha moltissime proprietà benefiche per l’organismo, in poche parole
fa molto bene. Vi lascio unlinkse magari desiderate leggere qualcosa in più.
L’unica accortezza è quella di non cuocerlo, altrimenti buona parte di queste
proprietà se ne andrà per l’eccessivo calore. Aggiungerlo solo alla fine, fuori
dal fuoco. Per altri usi del miso vi proporrò qualche altra ricetta, intanto
provate questa zuppa, finchè la stagione ancora lo consente, sono certa che vi
piacerà.
Ma quanto sono stata lontana dal blog? non vi sembra troppo tempo? e' vero che avete sentito fortissimo la mia mancanza? Vabbè, dai, ci si convince di essere attesi, rimpianti, amati, e al momento della verità si fa un pò come gli struzzi :-)
Ma se io sono mancata a voi, o almeno a qualcuno di voi ( e grazie per le mail che mi avete mandato ) anche voi siete mancati a me.
E dopo questa sviolinata, un pò di sincerità è doverosa. Perchè se vi dicessi che non vedevo l'ora di tornare mentirei spudoratamente. In effetti ho fatto tante di quelle cose in questo periodo che non torno per niente riposata, più che altro stressata. E una pausa protratta più del previsto non l'avrei proprio esclusa. Ma ci sono cose che non si possono rimandare all'infinito, ci sono momenti che si vogliono ricordare per sempre, che devono essere immortalati. Istantanee che saranno li a ricordarci per sempre sensazioni, emozioni, sentimenti. Profumi e colori che ci riporteranno in quei luoghi del cuore che saranno per sempre un rifugio dell'anima.
Questa foto riassume la mia estate. Quando la guardo sento ancora l'odore del mare, l'aria calda carica dei profumi della macchia e il frinire dele cicale. Questa è la mia cartolina per voi, magari non vi farà sognare come fa sognare me. Ma è comunque un suggerimento per chi come me vorrebbe che quest'estate non finisse mai...
Avete brindato? avete espresso un desiderio? avete baciato pensando che si, siete proprio fortunati perchè il cuore vi trema ancora? Avete mangiato, bevuto (troppo?) avete messo in fila un centinaio di buoni propositi, anche se, già ieri, nella vostra giornata sempre troppo piena qualcuno non c'è proprio entrato?
Avete fatto grandi progetti per l'anno che è appena cominciato? siete sicuri che ce la farete perchè è la passione che vi ha spinto a mollare tutto per inseguire un sogno?
Non vi siete mai sentiti così liberi anche se avete mille cose da risolvere, perchè è il vostro sogno a portarvi lontano, così lontano dove proprio non avreste mai pensato di arrivare?
Ora la mia domanda è: come si fa a prolungare questo stato di grazia? a far si che non duri solo lo spazio di una notte, e che ogni giorno ci si possa svegliare col cuore pieno di speranza?
Come si farà a risollevarsi dall'ennesima delusione, da un'altra porta chiusa in faccia, o dalla tristezza per le solite cose non dette ma che avremmo tanto voluto sentire?
Oggi mi sento seria, d'altra parte stiamo mettendo le basi per un nuovo inizio no? meglio non dire cavolate che per quelle abbiamo gli altri 364 giorni dell'anno.
Qundi per riprendere le fila del discorso, parlavamo di inizio giusto? e di qualunque inizio si tratti, ovunque vi troviate, qualunque sia la vostra difficoltà, il vostro dolore, la vostra delusione, anche quando vi sembra di non avere più niente, per ricominciare avrete sempre voi stessi. E non lo dico mica io eh?
Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo (Mahatma Gandhi)
Sapete che sono rimasta molto sorpresa leggendo i vostri commenti all'ultimo post? Non avevo idea che molti non avesero mai provato lo tzatziki! Sarà che a casa mia non manca mai e quindi lo pensavo popolarissimo ovunque, invece con grande sorpresa scopro che non è così.
Allora oggi vediamo come vaq con gli spaghetti di soia piccanti. Piatto che mi piace moltissimo e che anni addietro mangiavo spessissimo. Poi ho smasso di frequentare i ristoranti cinesi e per un pò degli spaghetti di soia non seppi più nulla, fino a quando scoprii che si possono fare anche a casa. Da allora ogni tanto me li preparo. Sono veramente velocissimi e permettono anche di mangiare qualcosa di alternativo alla pasta o al riso. Poi si possono fare mille varianti, seguendo anche la stagionalità degli ingredienti, ma io resto fedele a quelli con peperoni e seitan piccantissimi.
La versione con altre verdure la riservo per gli spaghetti di riso che magari prima o poi posterò.
Intanto vi lascio questi che sono sicurissima conoscerete tutti!Ottimi per un pranzo veloce, ma anche se volete cimentarvi in una cena orientale.
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