Ormai ho eletto il venerdì come giornata preposta ai cibi veloci. Sarà che la stanchezza si fa sentire e non ho tanta voglia di cucinare, sarà che mangiare in maniera informale da un senso di libertà, fatto sta che il venerdì sera ho voglia solo di cibi veloci da mangiare sul divano, ormai lo sapete.
Ma oltre ad essere la giornata dei cibi veloci, il venerdì è anche quella degli aperitivi con gli amici. Birra o prosecco, e tanti finger food deliziosi per poter riempire di nuovo i bicchieri.
Ecco, questi involtini vegan di pasta phillo sono stati pensati proprio per accompagnare qualche calice di prosecco o birra. Facili, abbastanza veloci e molto carini. Si mantengono croccanti per un po’, quindi potete prepararli con un paio d’ore di anticipo a patto che facciate dorare bene la pasta.
Si ok, bisogna accendere il forno e fa caldo, ma solo mezz’oretta e poi tutto sarà finito e voi vi ritroverete con degli splendidi involtini, dal sapore leggermente esotico da accompagnare ad una salsa fresca e piccante. Poi ci sta che il resto del buffet sarà rigorosamente di cibi freddi. Crostini con creme spalmabili, cous cous, gazpacho, insalate, farifrittata di pasta e chi più ne ha più ne metta. Non devo dirvi certo io cosa preparare vero? se avete bisogno di idee sbirciate tra le ricette e troverete molte cose sfiziose.
E per fornirvi qualche scorciatoia se deciderete di cimentarvi nella preparazione di questi involtini di pasta phillo, vi suggerisco lenticchie e cereali già cotti (questi ultimi potete anche ometterli) e ovviamente pasta phillo acquistata. Approfittatene, l'aria qui è rinfrescata parecchio, il forno acceso ci sta pure bene :)
Per fortuna è venerdì. Alla fine nel weekend lavoro più degli altri giorni, ma almeno non ho le lezioni e soprattutto posso organizzare la mia serata panino e relax. Ormai lo sapete tutti che adoro i panini, non so se sia perché sono un’ottima scusa per bere della buona birra, o perché sono un modo più free di cenare, senza poi dover lavare pentole e pentole, dato che è venerdì e il divano mi aspetta.
Ma forse è solo che i panini sono talmente golosi che ogni scusa è buona per preparane uno. Quello di oggi poi lo adoro. Non so se sia il mio preferito, forse si, almeno fino al prossimo esperimento . Di buono ha che il burger di fagioli azuki è delizioso e le salsine, le verdure e i germogli fanno il resto, senza dimenticare il burger buns (il pane) che gioca un ruolo fondamentale nella riuscita di un panino.
Insomma, un insieme di cose buone che ha dato vita ad una cosa buonissima. Un altro motivo per cui mi piace un sacco questo vegan hamburger è che trasforma il classico junk food in qualcosa non solo di sano, ma anche delizioso.
Bene, basta, non avete più scuse, dovete assolutamente provare questo vegan hamburger. Magari il procedimento è un po’ lunghino, dovete sia preparare il pane che i burgers, però se cominciate per tempo, magari il giorno prima con il pane e la cottura dei fagioli azuki per esempio, poi tutto sarà più semplice.
Vi lascio la ricetta ma sappiate che questo è solo il post n° 2 dei tre previsti, manca quello dove vi spego la mia ricetta del ketchup homemade, ma intanto l’hamburger vegan si può decisamente preparare lo stesso, basta accompagnarlo con la maionese vegan (la ricetta qui) ed il gioco è fatto. La ricetta dei panini morbidi, i burger buns, la trovate qui
Questo è un post work in progress, e precisamente l’ episodio 1. Lo scopo finale è quello di ottenere dei deliziosi mini burger vegan con ingredienti rigorosamente homemade, perché un burger golosissimo ma sano è possibile! E dato che, come ormai molti sapranno, sono un’appassionata di panini, non poteva mancare la mia personale versione dei classici hamburger.
Sono partita ovviamente dal pane ed ho optato per una versione semintegrale. Ovviamente nulla vieta di crearne una versione ancora più integrale, ma dato che i miei erano destinati ad una persona in particolare, ho scelto la via intermedia, né troppo raffinati, né troppo integrali. Per l’impasto ho utilizzato farina di farro integrale, farina 2, farina 00 e manitoba; poco lievito secco ed una lievitazione più lunga, se avete tempo è sempre una scelta ottimale, se avete fretta raddoppiate la dose del lievito e dimezzate i tempi di lievitazione che comunque dipenderanno anche dalla temperatura esterna.
Fatto il pane mi sono dedicata al ketchup homemade che però sarà oggetto di un altro post. Per la maionese invece trovate la ricettaqui. Per i burger vegetali idem, arriverò presto con altri post, intanto potete preparare quelli diceci che sono sempre molto buoni, ma si possono inventare mille varianti ed io ho senz’altro le mie preferite.
Detto ciò vi lascio la ricetta dei miei burger buns semintegrali, che ho fatto nella versione per mini burger vegetali. Se li volete fare più grandi, semplicemente formate delle palline di impasto più generose. Io per i mini buns le ho fatte di 30 g ciascuna.
Santo forno mi viene da dire. Perché vabbè che non esistono più le stagioni, ma trovarsi a metà maggio e dover mettere il maglione di lana invernale per stare in casa mi pare un po’ troppo.
Per carità, poi mi va anche bene che non ci siano delle giornate spettacolari che tanto ultimamente o per lavoro o per studio resto sempre chiusa in casa nell’attesa che anche questo passi.
Sempre nell’attesa che qualcosa passi. Ma non sarebbe bello trovarsi ogni tanto in quelle situazioni dove vorresti restare per sempre?
Un po’ di par condicio ci starebbe no? Boh, io non me lo ricordo nemmeno più quand’è che ho pensato qualcosa del genere, comunque dai, non lamentiamoci, va tutto bene alla fine, solo un po’ di stanchezza e voglia di starmene con le mani in mano per mezz’ora. Non chiedo tanto vero? :)
Che poi tanto io con le mani in mano non ci so stare, ma vuoi mettere dedicarti a qualcosa che non sia una continua prova? Perché l’ansia da prestazione alla lunga logora!
Ancora un mese e tutto sarà solo un lontano ricordo…e poi chissà che succederà.
Tornando a noi e alla cucina, stavo scartabellando le ricette in archivio qua e la alla ricerca di una minestra calda, un brodo bollente, una zuppa fumante, qualcosa di caldo insomma, ed ho trovato queste tartellette vegan agli asparagiche non ricordavo nemmeno (fatte da poco eh!) e mi son detta che potevano essere di buon auspicio, luminose, colorate, e cosa più importante richiedono l’accensione del forno! Cosa alquanto apprezzata in questi giorni. E ho scelto loro!
Che ne dite? Avete ancora voglia di asparagi? Questi in parte li ho anche grigliati per accostare sapori diversi. Li avete mai provati? Un modo alternativo di prepararli, anche solo come contorno, con un buon condimento aromatico e un po’ di limone sono deliziosi!
Vi lascio la ricetta delle tartellette intanto, così cominciate a sperimentare l’asparago alla griglia.
Ok, affannata (e non certo per il Capodanno per carità) di corsa, in ritardo su tutto e con tutti, vi lascio la mia ricetta per questo giorno che per me non ha niente di speciale, anzi diciamo proprio che lo detesto, per tutto quello che porta con sé e non starò a spiegarvi i motivi, tanto non è niente che già non si sappia. Io lo vivrò come un giorno qualunque, certo un pensiero all’anno che è passato e a quello che verrà lo faccio eccome, ma quest’anno sarà un pensiero positivo: posso dirmi soddisfatta di questo che è passato, ho fatto e sto facendo tante cose belle, ho investito molto su me stessa negli ultimi anni e spero di continuare a raccoglierne i frutti ecco, questo è il mio augurio per l’anno nuovo.Investire su sè stessi è il migliore investimento che possiamo fare! Spero che si possano avverare tutti i vostri sogni, non è sempre facile crederci, però se riuscite a tenere un lumicino anche flebile, sempre acceso, e se ci mettete passione, tenacia e determinazione, può essere che qualcuno si avveri, ma succede con molta fatica, perché conquistare ciò che si vuole nella vita non è mai facile. Concentriamoci sulle cose belle che abbiamo, non su quelle che ci mancano, sennò non saremo mai felici e la vita passa davvero veloce. Quindi niente, solo un augurio di continuare ad avere sempre fiducia e speranza, lo faccio a tutti voi ma anche a me stessa, perché alla fine, la nostra forza è tutta li.
Auguro a tutti una splendida fine d’anno e un buon inizio, perché chi ben comincia è a metà dell’opera, e chissà se questo detto ha un senso anche a Capodanno. Abbraccio virtualmente tutti i miei amici di blog, e tutti coloro che mi leggono e mi seguono. Spero che nel il 2016 sarà un anno pieno di passioni per tutti, per chi già le ha e per chi deve ancora scoprire le proprie, perché la passione è quella che ci salverà sempre, qualunque cosa succeda. Vi lascio una ricetta semplice ma molto buona, niente di elaborato, sofisticato, troppo pretenzioso, insomma, una ricetta che la pensa come me :) La versione può essere in monoporzione come ho fatto io, mi sembravano carine in tema di festa, ma potete anche fare una torta unica, anche se l'impasto non è facilissimo da lavorare, quindi in versione crostatina è più comodo. Se cercate altre ricette per preparare delle crostatine in varietà, trovate un'alternativa qui
Post del sabato: Chips di cavolini di Bruxelles! In realtà non posto mai di sabato, e non so nemmeno se questo possa essere considerato un vero e proprio post, perché in fin dei conti quella che vi darò non è certo una ricetta, diciamo più che altro un’idea ecco, però carina, sfiziosa e facilissima! E’ da un po’ che ho in mente di darvi la versione light e super veloce delle mie chips di radici e tuberi, questa. Ma tra una cosa e l’altra non ho mai avuto il tempo di sperimentarla. Intanto vi lascio questi cavolini croccantissimi che seguono lo stesso principio di preparazione.
Ieri mi serviva qualcosa per un’aperitivo veloce, e ovviamente non avevo il tempo di preparare tartine, torte salate, e via dicendo, così, dato che avevo dei Cavolini di Bruxelles, li ho puliti, e con le parti di scarto, cioè le foglie più esterne, ci ho fatto queste deliziose chips. Certo non è che ve ne vengano una montagna, però potete sempre mescolarle ad altre verdure, come il cavolo nero o riccio per esempio. Oppure potete servire oltre a queste qualche altro snacks. Comunque sono deliziose. Prossima occasione provo a fare così le rape e le carote e vedo cose ne viene fuori, intanto vi lascio queste, fanno molta simpatia a chi se le trova in tavola, davvero, tutti a dire: cosa sono queste? "Cosa sono?" Eh, a casa mia si mangia solo roba strana, dicono sempre così! ahahaha, spero un giorno di smettere di sentire ‘sta frase, a me sembra roba normalissima, sono gli altri che sono strani! Non sembra anche a voi? ;)
Non siete stanchi di polpette vero? Perché oggi vi do l’ennesima versione. E come sono stavolta? di quinoa e amaranto con funghi e zucca. Diciamo una delle tante versioni autunnali che si presta a tante reinterpretazioni, secondo la vostra fantasia e secondo quello che avete in frigorifero. Per esempio, se non avete la zucca o i funghi, potete metterci degli spinaci, qualche erba aromatica, curry e curcuma che con gli spinaci ci stanno bene, insomma, le verdure si possono cambiare di volta in volta. Quello che mi interessa e’ l’uso degli pseudocereali, quinoa e amaranto. L’amaranto, meno noto forse della quinoa, ha un gusto particolare che mi piace molto, e trasformato in polpetta è un buon modo per utilizzarlo. Chi lo conosce sa che in cottura diventa un po’ gelatinoso; in questa preparazione la sua caratteristica consistenza non dà fastidio in quanto poi verrà mescolato ad altri ingredienti per diventare appunto polpetta :) Se però volete mangiarlo condito come si può fare con la quinoa, è preferibile mescolarlo ad altri cereali, e cuocerli insieme, scegliendo magari quelli che hanno tempi di cottura simili.
A me al di fuori da questo tipo di preparazione piace molto sottoforma di farina per esempio nelle torte salate come questa, o nei biscotti sia dolci che salati. In tutti i casi il suo sapore particolare, oltre alle sue proprietà, lo rendono un ingrediente veramente interessante. Se avete voglia di provarlo, potete iniziare da queste sfiziose polpettine, e se volete cimentarvi in qualcosa di più ardito, vi consiglio la crostata salata, veramente deliziosa, piaciuta molto anche a chi non è vegano!
Questa è una ricetta per chi come me si entusiasma all’idea di riciclare gli avanzi e soprattutto le parti di scarto degli alimenti, vi ho già contagiati vero? :) (ognuno si entusiasma come può )
Prima che l’estate ci saluti, oltre che alle solite passate, ai sott’olii, e a conserve varie di pomodori, perché non trovare un modo per riciclarne anche le bucce? Per esempio, quando preparate sughi o pesti che prevedono l’eliminazione della buccia esterna, non buttatela. Potrete essiccarla in forno o nell’essiccatore e poi frullarla fino ad ottenere una polvere sottile da utilizzare per aromatizzare risotti ( basta spolverizzarne un po’ a fine cottura)o nei lievitati come per esempio pane o brioches salate, o in biscottini da aperitivo a base di pasta sfoglia o quello che più vi piace. Oppure come ho fatto io, potrete preparare degli sfizziosissimi taralli integrali gusto pizza! Vi assicuro che tutto ciò vi darà grande soddisfazione.
Solitamente mi chiedete consigli su come essiccare se non si ha l’essiccatore. Io prima di acquistarlo usavo il forno alla minima temperatura, con lo sportello leggermente aperto per far uscire l’umidità, per il tempo necessario che valutavo a seconda degli ingredienti e in modalità ventilato se non volava tutto! Ora che ho l’essiccatore non so più darvi i tempi precisi con il forno dato che non lo uso più a questo scopo, ma posso dirvi che le bucce, che sono molto sottili, non dovrebbero impiegare molto ad essiccare, quindi non è troppo dispendioso in termini di costi e di energie.
Io come vi ho già detto ho preparato dei taralli leggermente piccanti, aromatizzati con bucce di pomodoro e origano, Ma potete essiccare tante cose, largo alla fantasia. Sulla quantità di polvere di
pomodoro dipende da quanta ne avete a disposizione e dal gusto personale, dosandola si può ottenere un spore più o meno accentuato, sempre buono comunque, e questo è l’importante purchè non esageriate, ovvio.
E dato che accendere il forno ora non fa più così paura, mi raccomando, prima di buttare qualsiasi cosa pensateci, e ricordatevi che molto può essere riciclato e rendere deliziosi e originali i vostri piatti.
Anche oggi un post velocissimo, spero di avere presto il tempo per postare con più calma e di passare anche a vedere cosa c’è di buono nelle vostra cucine. Comunque, ieri dovevo preparare qualcosa da poter portare via, in gita diciamo! Però non avevo il tempo di fare torte salate o roba simile e nulla in casa per fare dei panini. Praticamente una tragedia. Finchè non mi è venuto in mente di preparare una bella frittata di pasta, ovviamente vegan perché le uova è un bel pezzo che a casa mia non entrano! E benedetta quella volta che ho comperato il macina caffè elettrico perché ora non saprei più farne a meno, in tre secondi mi ha preparato la farina di ceci che ovviamente non avevo! Bene, il resto c’era, pasta, sugo, lievito secco, e poco altro.
La ricetta è semplicissima, spero che le dosi siano abbastanza veritiere perché data la fretta ho fatto tutto ad occhio, ma prometto che non appena la rifarò verificherò. Comunque tranquilli perché è una di quelle ricette che è difficile sbagliare, e si può anche aggiustare strada facendo. Ovviamente non avevo nemmeno il tempo di fare la foto, così metto questa versione finger food che avevo preparato diverso tempo fa e mai postato.
Ovviamente si può fare una frittata grande in padella e tagliarla poi a fette.
Oggi una ricetta veloce, non ho fatto altro che cucinare e fotografare in questo periodo ma non per il mio blog, quindi sono un po’ a corto di piatti da proporvi. Certo potrei raccontarveli, ma non sarebbe la stessa cosa, mi rendo conto. Quindi per oggi qualcosa di veloce ma molto sfizioso. Mi sono appassionata a questi biscottini salati perché li trovo perfetti per accompagnare un calice di bollicine per esempio :) Sono quelle cose che non correte il rischio che vi restino lì, finiscono sempre in un battibaleno.
Sono buoni anche da soli. Però compagnia caldamente consigliata è un calice di qualcosa con cui mandarli giù, alcolico o no, fate voi, purchè qualcosa ci sia.
E una volta che vi troverete a corto di pane, crostini, crakers ecc ecc, teneteli presenti, sono veloci e deliziosi, da mangiare anche con salsine, creme o patè, come questo,questoo questo o magari per finire l’insalata russa che vi è rimasta in frigorifero (ma quando mai????? ;) Insomma, cosa non si può fare con questi biscottini salati, mi sto chiedendo in effetti perché non li ho postati prima, chissà magari vi avrei risolto qualche situazione.
E vogliamo spendere due parole sulle farine? ogni volta ne uso una diversa: oggi abbiamo farina di semi di canapa, farina di grano saraceno e come aromi i miei amati semi di kummel carvi, buoni! quasi quasi me li preparo un’altra volta, cosa non si farebbe per stappare una bottiglia di bollicine ;)
Non sono un’amante del fritto e questo si sa, la mozzarella
in carrozza credo di mangiarla con una frequenza di una ogni dieci anni, quindi
non molto spesso….però…che vi devo dire, ci sono giorni in cui una cosa ti
entra in testa e finchè non le dai il suo spazio resta li a darti il tormento.
Complice il fatto che un giro a bacari di idee in effetti te
ne mette molte! e poiché da buona vegetariana, solitamente non mangio quasi
nulla di quello che la tradizione veneziana propone con il classico giro di
spritz…che dire, me ne sono tornata a casa con qualche idea per la testa.
Questa è stata la volta della mozzarella in carrozza, anche perché mi sono
ritrovata in casa dell’ottimo pane casereccio e una buonissima mozzarella, metteteci
il giro per bacari a Venezia e la ricetta è venuta da sé!
Quindi come ormai sarà chiaro a tutti oggi, mozzarella in
carrozza, però in versione vegetariana! Sana? Forse non troppo, ma una volta
ogni 10 anni si può fare uno sgarro, se non altro è fatta in casa, quindi
ingredienti sicuramente genuini e di prima qualità, sennò non vale nemmeno la
pena prepararle.
Ho sostituito la classica acciuga con dei capperi, per dare un
po’ di salinità. Ovvio, chi non è vegetariano può prepararla in modo classico, ma anche con i capperi se
volete provarla, è veramente buonissima!
Sarà la voglia di primavera, sarà che cominciamo a pensare alla spiaggia, al mare, ai tuffi e alle immancabili infradito, ma io è da un po’ che ho voglia di arancini. E che c’entrano gli arancini con il mare direte voi? Basta andare in vacanza in Sicilia per capire il nesso :D Io gli arancini li mangiavo prima di andare in spiaggia, sapete com’è, c’è bisogno di calorie per stare distesi al sole a godersi il caldo africano! E ricordo anche lunghissime traversate in nave per raggiungere la Grecia dove per ammazzare il tempo mangiavamo enormi arancini di riso, il trionfo dell’unto insomma , ma erano altri tempi…bisogna andare con la memoria molto indietro nel tempo. Insomma, l’arancino di riso fa estate e sa di vacanza. Quindi mi sono detta che ho ne facevo una versione vegana, o non ne avrei mangiati mai più! E siccome l’idea mi atterriva, mi sono messa all’opera et voilà, ecco una fantastica versione degli arancini di riso, ma tutta vegana. VI assicuro che sono buonissimi!!! E nemmeno troppo complicati, a patto però che abbiate un po’ di ragù vegan da parte, così da non doverlo fare appositamente per gli arancini! Io quando lo preparo ne tengo un po’ in congelatore, così ce l’ho sempre pronto. Per il resto, la procedura non è diversa da quelli classici, tranne che per la panatura che essendo una versione vegan è senza uova, ma buonissima e croccantissima lo stesso. Passo alla ricetta che vi svelerà tutti i segreti, e per il ragù vegan, trovate una ricetta qui e un'altra qui
potete usare l'una o l'altra secondo i vostri gusti
L’altra sera m’è venuta voglia di hummus e di falafel, soprattutto di falafel direi, una di quelle volte che senti che devi prepararteli. Sarà che sta arrivando la primavera e si comincia già a fantasticare su possibili viaggi estivi. E poiché io adoro il medioriente, viene da sé che uno dei miei piatto dei sogni sono i falafel, che adoro accompagnati dallo tzatziki. Sarà che avevo un sacchetto di ceci da utilizzare e quando li compro solitamente me li figuro già sotto forma di polpette :D Insomma, questo è il loro destino se entrano in casa mia, o hummus o falafel ed era giunto il momento di prepararli.
Complice anche il fatto che, poco tempo fa, ho cenato in un ristorante mediorientale, lo chef è Giordano e abbiamo chiacchierato a lungo su come fare o non fare certi piatti e mi son detta: magari metto in pratica qualcosa di quello che mi ha suggerito. Probabilmente lo chef sarà ancora lì a chiedersi com’è che io a casa mia mi preparo tutta sta roba mediorientale, immagino un nativo di un paese arabo o giù di li non trovi normale che una veneta mangi mediorientale e si prepari i falafel o l’imam bayildi al posto delle lasagne la domenica, ma è così! succedono cose strane nel mondo :D
Quindi oggi, come avrete facilmente intuito vi lascio la ricetta dei falafel e quella dell’hummus. Quella dello Tzatziki la trovate qui, e dell’imam bayildi la trovate qui. Così potete prepararvi un pranzo o una cena mediorientale completi, farete un figurone, credetemi, aspettate solo la stagione delle melanzane! mi raccomando! capisco l'impazienza...ma la stagionalità prima di tutto :D
Vi piacciono le frittelle? a me si, ma d'estate, con la prova costume alle porte, come si fa? Certo si potrebbe sempre rinunciare, ma con tutte le verdure a disposizione, la poca voglia di cucinare cose elaborate, e la fame che prima o poi si sa si fa sentire, qualche volta è difficile non cedere alla tentazione.
Appurato però che non vogliamo abusare di olio e condimenti vari, e che il forno non è proprio il caso di accenderlo, cosa ci resta? l'antiaderente! ovvio.
Ora abbiamo a disposizione una linea di antiaderenti dalle performance eccezionali, con rivestimento sicuro e due volte più durevole, resistente ai graffi, dotato di Lagospot, uno speciale misuratore di temperatura, che ci dice quando la padella ha raggiunto la temperatura giusta per cuocere i nostri cibi nel modo più corretto e sano possibile. La linea è diLagostina e si chiama Expert pro. Fino al 31 luglio, acquistando una padella expert pro o tempra da 24 e/o 28 cm, Lagostina offrirà uno sconto del 30%. In più si può partecipare ad un concorso a premi con estrazione finale, e sapete qual'è il primo premio? Simone Rugiati che preparerà a casa vostra una fantastica cena per voi e per i vostri ospiti. Cosa volere di più? per tutti i dettagli leggetequi... io non aggiungo altro :)
Ecco che non dobbiamo più rinunciare alle frittelle, perchè bastano davvero poche gocce d'olio e la padella alla giusta temperatura per preparare un piatto veloce, sano e buonissimo.
Vi lascio questa ricetta che con le infinite versioni possibili, sono sicura risolverà cene, pranzi e buffet fino a quando il vostro orto non si stancherà di produrre zucchine :)
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