Stasera vorrei qualcosa di semplice e veloce, proprio come la farifrittata. E’ un piatto molto semplice e proteico preparato con verdure e farina di ceci. E’ possibile prepararlo con tanti tipi di verdure, come gli spinaci, i pomodori, le cipolle, i porri e via dicendo, si può sperimentare. A me come sempre piace aggiungere delle erbe fresche, in questo caso ho optato per il prezzemolo, ma va benissimo anche del rosmarino per esempio. La cosa importante della farifrittata è far cuocere bene la farina di ceci, quindi regolate il fuoco a fiamma non troppo alta, fate cuocere a lungo facendo attenzione che non attacchi, ma ovviamente se avete la padella giusta questo non succederà.
Avrei voluto prepararla la tortilla per stasera, ma non ho fatto in tempo, il procedimento è più lungo. E questa mi è sembrata una buona sostituzione, più veloce ma sempre buona. Ma prometto di postare la tortilla prestissimo. Ovviamente anche la farifrittata di cipollotti, come la tortilla, si accompagna benissimo ad una birra ghiacciata, ma che ve lo dico a fare, lo sapevate no? :)
Le polpette vengono bene con tutto e questo è un dato di fatto. Perciò se si vuole preparare qualcosa di sfizioso ma semplice sono sempre un’opzione da tenere presente. Parlo naturalmente di polpette vegan, ma questo mi sa che ormai è chiaro. Potrei elencare mille varianti e dirvi che sono tutte buonissime con il rischio di sembrare poco credibile, ma provate a pensarci, vi è mai capitato di mangiare una polpetta veramente pessima? A me no, perché le polpette sono magiche, questa è la mia conclusione. Poi certamente ci saranno quelle più o meno buone, ma la polpetta non scontenta mai nessuno.
Detto ciò, per oggi ho preparato ovviamente delle polpette vegan di zucchine aromatizzate alla curcuma. Ho aggiunto un po’ di peperoncino per renderle piccanti quel tanto che basta a spingermi a spalmarci sopra qualcosa o ad intingerle in una salsa, e un pizzico di curry.
Tre ingredienti principali per fare queste polpettine deliziose. In vista del venerdì sera mi sono portata avanti con il lavoro, e poi oggi vorrei tanto andare al mare, sarà probabilmente l’ultima volta per quest’anno. L’estate è quasi finita e io sono già triste. Non posso pensare di affrontare un altro inverno freddo, buio e nebbioso. Chi ama l’inverno per me è come un alieno, non riesco a capirlo
Niente mi potrà consolare se non le mie ricette, le mie foto, il mio gatto, ecco riesco ad affrontare l’inverno solo pensando a queste cose. Ma per oggi voglio godermi il mio ultimo giorno di mare (ne ho fatti ben tre quest’anno eh! Che vi credete! Ma mica consecutivi! ) e fare tanti bei pensieri estivi!
Vi lascio la ricetta che caso mai domani sera vogliate rilassarvi sul divano con birra e polpette, almeno avete una ricetta facile e veloce. O magari decidete di andare al mare e volete prepararvi un cestino goloso. Io mi sa che qualcuna nella borsa della spiaggia ce la infilo. E se per caso volete osare una ricetta di polpette un pò più elaborata ma che vi siede tutti a tavola a fare la scarpetta, vi lascio anche questa
Crocchette, polpettine, burger e chi più ne ha più ne metta ve li ho proposti in diversi modi, (per esempio qui,qui, qui e qui) però io penso che non siano mai abbastanza. Ci ritroviamo spesso con qualcosa da riciclare in cucina, o magari abbiamo comperato una confezione di un nuovo cereale e non sappiamo bene come usarlo. Le polpette sono sempre un’ottima partenza, o anche arrivo se scoprite che quello che avete comperato non vi piace molto, perché sotto forma di polpetta tutto diventa magicamente buono!
Quindi, oggi facciamo le crocchette di sorgo, forse non lo conoscerete proprio tutti, ma è un ottimo cereale da riscoprire, quindi se vi capita provatelo. E’ sempre una buona cosa variare il più possibile a tavola, quindi non fermiamoci a pasta riso farro e orzo. (In ogni caso se non avete il sorgo potete tranquillamente preparare queste deliziose crocchette anche con altri cereali magari già cotti e avanzati)
Il sorgo dicevo, somiglia un po’ al miglio ma i chicchi sono più grossi. E' privo di glutine. Potete utilizzarlo in insalate, minestre, sotto forma di farina ecc ecc, oppure per farne delle polpettine o simili. Quelle di oggi sono nate da avanzi di barbabietole e rapanelli. A me le barbabietole piacciono moltissimo, sia crude marinate che cotte e anche centrifugate.
Non le trovo spesso con le foglie purtroppo, ma quando capita non le butto perché sono buonissime. Stavolta le ho messe nelle crocchette di sorgo, ed insieme ci ho messo anche le foglie di un mazzetto di rapanelli.
Ovviamente potete sostituirle con altre verdure a foglia verde, come gli spinaci per esempio. Però se avete la fortuna di comperare delle rape con le foglie, non buttatele, sono ottime anche in padella appena appassite con poco sale e poi condite con un filo d’olio. Come contorno ovviamente ho preparato un’insalata con le rape, i rapanelli e del cicorino fresco. Un bel po’ di limone per accompagnare e se avete voglia preparate una salsina di accompagnamento, magari a base di yogurt vegetale, oppure una buona maionese sempre vegetale comequesta.
Il tofu questo sconosciuto :) Certo non dai vegetariani, né tantomeno dai vegani, o da chi come pensano in molti, mangia cose strane! ma quanti sono convinti che il tofu sia qualcosa di immangiabile? Io credo in molti , o per lo meno, a me molte persone chiedono: "come fai a mangiare il tofu? Non sa di niente e ha una consistenza pari a quella del polistirolo".
Beh ecco, l’ho già detto più volte che non sono per niente d’accordo, perché a me il tofu piace, e il tofu strapazzato lo adoro! (preciso però che non ne abuso, pur piacendomi; ricordiamoci che deriva dalla soia, e per quanto si comperi quella bio priva di ogm, beh ecco, io la certezza non ce l'ho, la soia gialla rimane comunque tra gli ingredienti maggiormente geneticamente modificati)
Certo, se comperate quello confezionato, lo aprite, magari non lo asciugate nemmeno e lo mettete in tavola come fosse un formaggio, magari pensando di accompagnarlo ad un pezzo di pane, convengo con voi che non è certo il massimo della goduria, anzi, non mangiatelo assolutamente così, sennò non lo proverete mai più ! :)
Se invece lo trattate nei modi dovuti, diventa un alimento veramente interessante. A parte le consistenze che lo rendono più o meno cremoso, quindi va scelto in base all’uso che se ne deve fare, per quanto riguarda il gusto, ci sono tanti modi per renderlo appetibile. Marinato, fermentato, affumicato, e sono solo alcuni dei modi che io conosco; ma senza rendere le cose troppo complicate, oggi vi lascio la mia ricetta salvavita, ovviamente protagonista il tofu; è veloce da fare, quando capita che in frigorifero non ho niente di pronto, lo preparo in pochissimo tempo.
E’ buono, gustoso, sfizioso e facile da preparare, cosa si può chiedere di più ad un pezzo di tofu?
Non ci sono accortezze particolari, se non quella di utilizzare un tofu abbastanza solido, meglio se autoprodotto, sennò andrà benissimo quello acquistato, asciugarlo bene e utilizzare uno schiacciapatate a fori larghi (io uso l’attrezzo per i passatelli)
Per il resto, largo alla fantasia e al gusto personale. Io lo aromatizzo con i miei amati capperi (li adoro e li metterei ovunque) un po’ di origano, la polvere di peperoni (giusto perché ce l’ho, ma non è indispensabile) ed il gioco è fatto. Potete aggiungere anche delle olive per farlo proprio alla mediterranea. Provatelo, sono certa che vi piacerà moltissimo. E se poi vi venisse voglia di provare qualche altra ricetta col tofu, guardate qui, e qui, giusto per qualche idea.
Basta un po’ di fresco ed ecco riapparire le polpette! Dopo il caldo soffocante e qualche problemino di salute che mi hanno costretta ad abbandonare ogni progetto culinario, l’aria fresca di ieri mattina mi ha portata dritta dritta in cucina. Non avevo bene idea di cosa preparare, ma dato che avevo appena fatto la spesa, mi sono ritrovata con qualche ingrediente in più del solito. Per esempio delle melanzane perline, sapete quelle piccole, lunghe e sottili? Troppo poche per farne solo un contorno, così ho optato per delle polpettine di verdure miste e sorgo. Dopo aver passato l’ultimo mese a mangiare solo cose fredde o quasi, un piatto poco più elaborato ci sta. Tanto più che se avete del sugo di pomodoro già pronto, o della passata diventa abbastanza veloce da fare. Le verdure in questo momento di certo non mancano, quindi che dire, grazie alla pioggia, e mica solo per le polpette!
Ho bisogno di una vacanza, sono stanchissima, quindi non so quanto e cosa posterò in questo periodo, ma magari qualche insalata un po’ diversa, o qualche piatto quando le temperature lo permetteranno non mancheranno. Troppo caldo per fare foto, preparare set, accendere fornelli…Sogno mare e spiaggia…mancano concentrazione ed energie. Ma voi care colleghe, come fate???
E dopo l’immancabile sfogo estivo vi lascio le mie polpettine vegan di verdure. Sono un’ottimo modo anche per riciclare qualche cereale avanzato, tipo riso bollito, orzo, o farro, insomma quel che avete, e le verdure possono essere anche che so, la parte interna delle zucchine, o i ritagli di altre verdure, la polpa interna del pomodoro, insomma, ci siamo capiti, le ricette di riciclo a me piacciono sempre tanto, e le idee non sono mai troppe.
Altre idee per le polpette? in questo blog ce ne sono parecchie, vi lascio questa e questa, per trovarne altre...sbirciate qua e la :)
Oggi ricetta super veloce. Ho utilizzato dei peperoni corno, molto dolci e un ripieno molto semplice, preparato con del pane casereccio raffermo, parmigiano, erbe aromatiche, capperi e olio evo. Mi piace molto utilizzare il pane raffermo, è sempre utile avere qualche idea di recupero. Questa ricetta ha tutti i sapori dell’estate e delle erbe aromatiche, leggera ma molto gustosa, l’ho pensata per il contest 4cooking a cui sono stata invitata. Questa è la mia idea di ricetta, pochi ingredienti, per un piatto pieno di sapore.
#PRChef2015
Oggi un post molto veloce, una ricetta facile e versatile, di quelle rapide che con una buona insalata possono essere una cena o un pranzo leggero. Come sempre le verdure all’interno possono essere variate a seconda della disponibilità.
Io ho molta borragine in questo momento che cresce ovunque, quindi quale miglior modo se non farci delle polpettine? Ma andranno bene anche spinaci, foglie di barbabietola, o ravanelli, peperoni, e tutto quello che vi può venire in mente. Le polpette sono belle da fare anche per questo, ci si può mettere qualsiasi cosa e sono sempre sfiziose.
A me piace accompagnarle con dello yogurt, ma andrà bene anche un’altra salsina, magari della maionese vegetale, o quello che vi piace di più.
Una ricetta semplice che potrebbe andare benissimo per chi lunedì partirà attrezzato di cestini, plaid, magari un libro (la radio no vi prego!) e l’immancabile bottiglia (non entro nel merito del contenuto) Pensando a voi vacanzieri ho preparato queste mini pies salate, con farina di grano saraceno e ripiene di verdure. Io ho scelto la cicoria ripassata con le olive condite perché è un abbinamento che mi piace moltissimo, ma andrà bene anche una verdura diversa, per esempio i classici spinaci o le erbette selvatiche. O magari se avete altro che è rimasto nel frigo dal pranzo di Pasqua questo è un ottimo modo per riciclarlo. Però cicoria e olive è un abbinamento perfetto perché è molto saporito e non richiede l’aggiunta di nient’altro. La pasta è molto friabile e il grano saraceno darà un tocco più rustico alle vostre tortine. Comode perché non serve tagliarle, e vi dirò che vanno bene anche per chi non farà la gita fuori porta! Perfette per una merenda, o per una cena se accompagnate ad una buona insalata o a delle verdure saltate con del tofu, insomma, come sempre versatili, pensate voi all’abbinamento più giusto.
Vi lascio la ricetta così ho l’occasione per farvi gli auguri, quindi felice e serena Pasqua a tutti, mangiate bene e scegliete consapevolmente.
E’ talmente un periodaccio che non ho nemmeno voglia di uscire a fare la spesa, complice la pioggia ovviamente, ma questo presumo sia un pensiero condiviso. Ma siccome tocca lavorare, ecco che per produrre qualcosa in questi casi bisogna aguzzare l’ingegno. Credo che questa crostata salata non sarebbe mai nata se non fosse stato per la pigrizia di affrontare vento e pioggia. Avevo deciso che qualcosa dovevo cucinare, apro il frigo e niente, unica verdura superstite sopravvissuta alla spesa precedente: un mazzetto di cipollotti. In un cassettino della memoria c’era il ricordo, molto lontano di una torta salata con cipollotti che avevo visto in qualche rivista, ma chissà quale e chissà quando, ma l’immagine nella mia testa esisteva. E così ho pensato di inventarne una. Certo non è bella come la foto che avevo in mente, ma non avevo nemmeno abbastanza cipollotti per riprodurla come la ricordavo. E poi la mia è vegan e quella del ricordo senz’ altro non lo era, quindi in poche parole, tutta un’altra cosa ;) ma questo è il bello della cucina. Il risultato è stato fenomenale, ve lo assicuro! Mi avete mai sentito sbilanciarmi più di tanto? Ma stavolta lo faccio. Sapete cosa? Ho solo una torta salata su questo blog, perché detesto la pasta brisè, la pasta sfoglia, e tutte quelle paste che solitamente si usano per le torte salate. Mi piace la pasta matta, quella si, ed è infatti l’unica ricetta (vegetariana a meno che non eliminiate il formaggio dal ripieno ), che trovatequi.Ma questa è veramente fantastica, credo che diventerà il mio alimento base per la prossima primavera/estate, pensate a quante verdure posso sperimentare. Comunque anche la versione con cipollotti è davvero buonissima. La proverò in versione monoporzione, per antipasti e finger food, e con creme diverse, ne ho già alcune in mente. Vabbè, diciamo che di torte salate sentirete ancora parlare ecco, diciamo così. Intanto gustatevi questa, ne vale veramente la pena. E grazie alla pioggia e al periodaccio no, perché comunque qualcosa di buono ha fatto venir fuori :)
Oggi una ricetta talmente semplice che quasi non dovrei chiamarla ricetta. Ma siete d’accordo sul fatto che le cose semplici qualche volta nascondono delle insidie? Si da il caso che le cime di rapa siano in assoluto la mia verdura preferita e unite alle adorate orecchiette danno vita al piatto che ho eletto mio preferito da quando qualche decennio fa le assaggiai in Puglia. Dev' essere stato poi anche per il fatto che fino a qualche anno fa, di cime di rapa qui da noi non se ne trovavano, che hanno esercitato un tale fascino. Fortuna vuole però che per ragioni più o meno oscure le cime di rapa oggi riempiano i banchi dei mercati anche qui, e tra l’altro, non sono proprio niente male.
Così nella lista della mia spesa non mancano mai (avverto chi non lo sapesse, che sono diuretiche, quindi regolatevi!) Ora direte voi, che ci vorrà mai a fare delle cime di rapa in padella? basterà un po’ d’olio, un po’ d’aglio o cipolla a seconda dei gusti e finisce lì.
E invece no, perché dopo riflessioni sul perché non venissero mai come avrebbero dovuto, capita così, quasi per caso di scoprire che le cime di rapa mica si cucinano con il coperchio! E sennò perché si chiamerebbero affogate? Bisogna coprirle con un coperchio (o un piatto) di un diametro inferiore a quello della pentola, in modo che le poverette affoghino per il tanto vapore e senz’aria! Visto che segreto? Provate, verranno delle cime di rapa fantastiche, morbidissime e piene di sapore. Un doveroso grazie a Sara che mi ha svelato questo segreto di famiglia ;)
Per il principio che fritta è buona anche una suola ;) a me, il tofu fritto piace moltissimo! Alla faccia di tutti quelli che sostengono che il tofu non sa di niente. Provatelo così…forse cambierete idea ;) Io comunque sostengo che il tofu è buono, e mi piace in mille modi, nella zuppa di miso, strapazzato, nelle frittelle, nelle creme, insomma, mi piace pensarlo come ad un Barbapapà: se lo mettete vicino a qualcosa, ne prende i sapori, perché definirlo cattivo? Piuttosto molto versatile direi :)
Se invece avete qualche remora a friggere, diciamo che questo piatto viene benissimo sia che friggiate in olio profondo, sia che lo passiate in padella con meno olio, l’importante in questo caso è far rosolare bene il tofu da tutti i lati. Quello che lo rende buono, è la croccantezza finale, unita alla freschezza delle verdure e alla sapidità della salsa. Insomma, un insieme che sono certa delizierà il palato anche dei più restii.
Per preparare bene questo piatto, dovete leggere tutto il post, perché la foto non vi spiega come servirlo in tavola, per il semplice fatto che ahimè, non sono riuscita a fotografare la seconda fase di preparazione, quindi manca la finitura finale, quella col daikon grattugiato e il cipollotto tritato, mi raccomando, non ometteteli perché sono fondamentali1. E se non trovate il daikon, andranno benissimo anche dei ravanelli, quindi a questo punto, proprio non ci sono scuse, dovete assolutamente provarlo
Oggi il piatto della domenica. Non che pensi che oggi è domenica ovvio, è che l’ho preparto ieri.
E dato che è un piatto molto buono, solo un po’ lungo da fare, ve lo spiego oggi così poi avete tutta la settimana per rifletterci, eventualmente procurarvi tutto il necessario, e prepararlo. Come tutti i piatti della domenica che si rispettino, è vero, richiede un po’ di lavoro in più, non è proprio velocissimo, ma per uno spezzatino pieno di sapore ne vale la pena no? Ogni tanto si può fare, fermo restando che se comperate il seitan già pronto, vi risparmiate una buona parte del lavoro…ma io questo non lo faccio, quindi se voglio mangiare mi tocca darmi da fare ;) Quello che rende buono questo piatto è il seitan aromatizzato con la purea di peperone arrostito, che esalta il sapore del sugo alla paprika. La curcuma e il cumino aggiungono una nota speziata molto interessante ma non invasiva, e la zucca arricchisce il piatto con la sua dolcezza. Quindi un piatto molto gustoso, che mi è piaciuto moltissimo, da preparare se avete ospiti a cena per esempio, perché è più buono dopo qualche ora di riposo. Al momento di servirlo basta scaldarlo ed il gioco è fatto. Da servire magari con delle crespelle di ceci (la ricetta spero di postarla a breve) o con dei pancakes marocchinicome questi, perfetti per raccogliere tutto il sugo! E se invece siete più tradizionalisti, una buona polenta morbida.
La ricetta di oggi a me è piaciuta moltissimo, quindi spero che la proverete! Forse a qualcuno il cibo vegano, in particolare, seitan e affini, potrà sembrare poco allettante, non sempre gustoso. In realtà la cucina vegana se preparata bene è anche molto sfiziosa, e ricca di sapori inusuali, e questo a me personalmente piace molto. Il seitan per esempio lo preparo in tantissimi modi gustosi, anche se non lo mangio molto spesso essendo un concentrato di glutine preferisco mangiarlo solo ogni tanto, di solito a Natale lo preparo sempre perchè si presta ad essere accompagnato con salse più elaborate, come quello di oggi.
Il problema che riscontro quando mi capita di mangiare in giro piatti vegani, in qualche ristorante intendo, è che spesso non sono presentati benissimo, e questo non è mai un buon inizio, soprattutto per chi si avvicina a questo genere di cucina per la prima volta, e tante volte si riduce a preparare o finte frittate o polpette, o tortini, e anche questo genere a me non piace tantissimo, mi dà l'idea di mettere insieme le cose un pò per mangiarle in qualche modo :)
Quando invece si ha la fortuna di imbattersi in qualche piatto ben preparato, diventa spesso un occasione per conoscere qualche ingrediente diverso, spezie inusuali, cereali spesso troppo trascurati e via dicendo, allora il piatto vegano diventa veramente un piacere.
Certo mangiare vegano richiede un po’ di organizzazione, questo si, non basta aprire il frigo e accontentarsi di qualcosa di già pronto, questo non farà apprezzare particolarmente il genere. Ci vuole un po’ di tempo, dedizione e curiosità. La ricetta di oggi non è niente di complicato, ma questa salsina sfiziosa e profumata vi farà venire la voglia di raccoglierla tutta con della polenta grigliata. E' un piatto perfetto per le feste, o per qualche occasione speciale. Provatelo, sono sicura che piacerà a tutti, vegani e non.
Ancora una ricetta sana, di quelle che piacciono a me. Non starò a dilungarmi sul concetto di sano perché probabilmente non finirei più. Diciamo che sano è anche vario, e partendo da questo presupposto, variare i cereali a tavola è un’ottima abitudine. Qualche volta magari ci sono le buone intenzioni ma non vengono le idee, così ve ne do una semplice ma golosa, perché si sa che tuto quello che ricorda anche solo vagamente una polpetta piace sempre :) Come sempre largo alla fantasia e a tutte le modifiche possibili ed immaginabili che vi possono venire in mente. Quello che mi interessa è il concetto di polpetta o crocchetta, senza uova, quindi in versione vegana.
Per preparare delle crocchette gustose e croccanti, non è necessario nemmeno friggerle, questo ormai lo sanno tutti. Se poi abbiamo delle pentole antiaderenti come quelle della linea Tempra di Lagostinaè ancora più facile, perché volendo non servirebbe nemmeno l’olio, ma io ce lo metto perché non sono una fanatica del senza grassi in assoluto. La giusta quantità d'olio evo fa bene e ci vuole, poi ognuno se la vede a modo suo.
Della pentola che posso dire? Un aiuto irrinunciabile in cucina, poi per chi è sostenitore dell’eco come me, posso aggiungere che i nuovi materiali sono studiati per essere assolutamente rispettosi dell’ambiente e della salute. Quindi il concetto di sano si estende dal cibo alla padella...dalla A alla Z, più sicuro di così!
I legumi mi piacciono molto e nella mia dispensa non mancano
mai. Se usate la pentola a pressione poi, anche cuocerli diventa più semplice,
soprattutto più veloce, perché diciamolo, la cosa noiosa dei legumi è che ti
devi ricordare di metterli in ammollo il giorno prima, e devono cuocere a
lungo. Ma una volta risolto il primo problema con dosi di fosforo in modo da
non dimenticarsi l’ammollo, e il secondo accorciando i tempi con la pentola a
pressione, ecco che cuocere i legumi diventa meno noioso!
Se poi ad aiutarvi in cucina avete la nuovissima Clipsò+precision di Lagostina tutto sarà ancora più facile. La nuova Clipsò+ precision permette di regolare la pressione ideale di cottura grazie a due diversi programmi che preservano le vitamine e il gusto degli ingredienti: una pressione è dedicata alla cottura di verdure ed alimenti delicati e l'altra dedicata alle carni, al pesce e ai surgelati.
Ma la nuova Clipsò ha anche molte altre caratteristiche che la rendono un aiuto insostituibile in cucina, l'Eco dose, l'Eco timer e l'Eco Energy System.
Come possiamo rallegrare questo primo giorno di ottobre,
grigio e piovoso? Si potrebbe preparare un dolce di quelli super golosi, magari
al cioccolato di quelli che scaldano anima e cuore, ma c’è ancora qualche fiore
in giardino, a colorare queste giornate autunnali, e allora perché non portarli
in tavola? La borragine continua a crescere rigogliosa, e prima che anche per
quest’anno il freddo la faccia capitolare, ho
preparato una torta, ovviamente salata. La borragine ha un sapore molto
particolare, ha una nota di freschezza che fa pensare alla primavera. Mi piace
mescolarla ad altre verdure, prepararci i tortelli o qualche contorno sfizioso.
Non sono un’amante delle torte salate, soprattutto perché in genere si usano
paste troppo grasse per prepararle. Ma la pasta matta è un’altra cosa, è come
una sfoglia di pane, leggerissima e croccante, un guscio ideale per racchiuderci
quello che più vi piace. Provatela, sono sicura che diventerà anche per voi un
sostituto ideale quando siete alla ricerca di un piatto leggero, sano e
soprattutto vegetariano. Se non avete la borragine potete tranquillamente usare
altre verdure, spinaci, cicoria, bieta, quello che più vi piace insomma. Le torte
salate non mettono limiti alla fantasia. Io un po’ di borragine l’ho messa nel
ripieno, sennò non avrei saputo giustificare la presenza dei suoi fiori! E se
dovevo rallegrare questa giornata grigia, come avrei fatto senza questo celeste
meraviglioso?
Anche oggi un’altra ricetta semplice ma sfiziosa, perfetta
da abbinare ad un calice di Rosso di Rigole 2011Tenute Tomasella. D’estate
disponiamo di tanti ingredienti buoni, frutta e verdura colorate e saporite,
quindi portiamole in tavola tutti i giorni, variando il più possibile, magari rivedendole un po’ e presentandole in
modo diverso.
I fichi forse siamo abituati a pensarli solo come frutta o
dessert, ma possono diventare protagonisti anche di piatti salati molto gustosi.
Così io li ho abbinati a del formaggio di capra filante con erbe
aromatiche e crostini di pane alle noci. Un piatto delicato, ma molto
gustoso, e se volete una ricetta per un ottimo pane alle noci, andate qui
E il vino perfetto per questo piatto? un Rosso di Rigole 2011 ottenuto da Merlot e dall’autoctono
friulano Refosco: un vino di colore rosso rubino con sfumature viola, dotato di
grande complessità aromatica, dalle eleganti note di frutti di bosco, lampone e
leggere sfumature erbacee, tipiche del Merlot delle nostre terre da servire a
14°. La scheda per l'approfondimento qui
Vi ho già parlato della cantina Tenute Tomasella qui equi. L’azienda si estende su 150 ettari, di cui 30 vitati, (23 in Veneto e 7 in
Friuli). I vini che inizialmente venivano prodotti dalla cantina erano
sostanzialmente spumanti realizzati con metodo Charmat lungo, legati alla
tradizione delle bollicine tipica del territorio veneto. L’evoluzione poi è
andata verso vini di matrice Friulana, che esprimono tutte le caratteristiche del territorio di appartenenza.
Vi lascio alla ricetta, molto semplice, ma vi piacerà. Può
essere un delizioso secondo piatto, o anche un antipasto, fate voi.
Oggi un post un po’ particolare, perché la ricetta che vi
propongo nasce dall’ esigenza di creare un piatto in abbinamento ad un vino che
ho avuto il piacere di degustare grazie all’ incontro con un’importante azienda vinicola, Tenute Tomasella, situata al confine tra il Friuli e il
Veneto, tra la DOC Friuli Grave e la DOC Piave. Due terre così importanti per
la produzione vinicola, che si distinguono per caratteristiche ben precise,
ma che nel loro incontro danno vita ad una produzione particolare e
decisamente eccellente, dovuta alla conoscenza, alla passione e alla dedizione
di chi queste terre le conosce da sempre, che le cura con rispetto e sapienza.
Per chi volesse avere informazioni sui vini e sulle TenuteTomasella, lascio i link per gli approfondimenti, che trovate qui equi, così
potrete sapere tutto anche sulle tecniche di vinificazione.
Io invece vi
racconto di come è nata questa ricetta, semplice, fatta di pochi
ingredienti, ma tutti d’eccellenza e di grande tradizione. I loro sapori
freschi, si sposano perfettamente con le note di questo Grave friulano 2013, sottilmente aromatico, di timo e rosmarino, fruttato di mela e pera, con ricordi di miele e fiori d'acacia e la tipica nota di mandorla.
Ho scelto un abbinamento classico, burrata e datterini, scegliendo
però di concentrare il profumo e l’aroma dei pomodori con un’asciugatura al forno, così da renderli
saporitissimi ed esaltare il gusto e la freschezza del formaggio, morbido e
cremoso. Ho aggiunto poi una nota croccante con delle cialde di pane sottilissime,
che si ammorbidiscono un po’ grazie all’umidità del formaggio, regalando al
palato un’alternanza di morbido e croccante, al profumo di erbe fresche e
basilico.
La ricetta è semplicissima ma d’effetto, bella da portare in
tavola, da abbinare ad un calice di D.O.C Grave friulano 2013servito fresco,
mi raccomando! 10° saranno perfetti
per esaltarne tutti i profumi e gli aromi.
E’ quasi primavera e io già penso all’insalata di riso, Vero è che la mangerei anche d’inverno, ma di fatto c’è che effettivamente mi sono accorta che non ho più molta voglia di zuppe, brodini e vellutate. E questo è un segno! Segno che è ora di cambiare menù, di rispolverare i piatti primaverili.
Tra un po’ sarà tempo di erbette, ma ancora un po’ ci vuole, per ora nel mio orto giardino ci sono solo i carletti (forse non tutti sanno cosa sono, ma vi spiegherò) e la prima borragine! Mi darò da fare e li trasformerò in qualcosa di mangereccio ma non è ancora il momento!
Mentre è il momento di un altro piatto che ho preparato qualche giorno fa, un giorno in cui faceva veramente caldo e casualmente mi ritrovavo con una quantità considerevole di tofu morbido, bottino di una spedizione in un negozio di cibi orientali, dove se decidi di comperare del tofu, devi prepararti a portarne a casa in abbondanza.
Questa è una delle varie ricette provate e messe a punto, cui sono seguite un certo numero di salsine buonissime che ho mangiato però senza annotarmi gli ingredienti e ora chi se li ricorda più! Mannaggia a tutte le volte che mi riprometto di tenere un blocco e una penna vicino ai fornelli e non lo faccio! Capita anche a voi? :D Vabbè, aspettando che torni l’ispirazione per replicarne qualcuna , vi lascio l’unica messa nero su bianco! Si vede che ne valeva proprio la pena, ve la lascio, così se avete del tofu e non sapete proprio cosa farne, magari potrebbe venirvi in aiuto, a me è piaciuto molto!
La ricetta di oggi interesserà per lo
più chi ha scelto di adottare un'alimentazione vegetariana o vegana,
ma anche chi, senza aver fatto scelte drastiche, cerca qualche
alimento alternativo alla carne che possa però somigliarle dal punto
di vista nutrizionale e del “gusto”
Parliamo di un alimento che, è considerato il sostitutivo della carne per eccellenza, il seitan, al quale ho aggiunto la farina di lenticchie.
Esiste un prodotto, il muscolo di grano, che è equiparabile a questo per li ingredienti utilizzati, ma la lavorazione è segreta ed il risultato finale è simile alla carne come consistenza. Il “muscolo di grano” è stata per me una vera
rivelazione, e da quando l'ho provato la prima volta, devo dire che
lo preferisco di gran lunga al seitan, sia in termini nutrizionali,
sia nella consistenza, che nel gusto.
Di fatto il “muscolo di grano”
altro non è che glutine di frumento mescolato a farina di
lenticchie, aromatizzato con erbe e bollito in un brodo vegetale.
Molto semplice da preparare a patto di avere a disposizione del
glutine di frumento, si presta poi a moltissime interpretazioni, che
un po' alla volta posterò, prima fra tutte il ragù che mi ha dato
una grandissima soddisfazione in termini di gusto e consistenza (in
effetti le tagliatelle al ragù mi mancavano parecchio! :D)
Dal punto di vista nutrizionale quindi
abbiamo la compresenza di proteine derivanti da legumi e da cereali,
quindi siamo di fronte ad un alimento proteico ad alto valore
biologico (il seitan invece contiene solo proteine di frumento). Non
voglio fare una lezione di nutrizione, ma questo semplice elemento fa
capire che siamo di fronte ad un alimento più completo.
Per quanto riguarda l'origine invece,
vi lascio a tutte le informazioni che potrete facilmente trovare su
internet, per esempioqui, da chi l'ha inventato, a tutte le varie possibili
interpretazioni. Io aggiungo solamente che la farina di legumi che si
mescola insieme al glutine di frumento può essere variata, quindi
dai ceci, alle lenticchie, ai fagioli, alla soia e via dicendo,
otterremo sempre un prodotto con caratteristiche diverse, così come
la proporzione tra gli ingredienti. In questo caso saranno sia il
gusto che la consistenza a cambiare, e a seconda dell'uso che si
dovrà farne. Intanto qui trovate due versioni, la prima è più densa e dura, va bene per preparazioni tipo brasato e in umido, o per il ragù. La seconda, con metà farina di lenticchie rispetto al primo, è più morbido e va bene per piatti freddi (tipo "seitan" tonnato) o per le cotolette.
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